Welfare
Gli otto di Shelter Now denunciano violazione diritti
Gli assistenti allo sviluppo di Shelter Now International, prigionieri dei taleban sino a pochi giorni fa, hanno descritto a Stern le violazioni dei diritti umani cui sono stati sottoposti
di Paolo Manzo
Gli assistenti allo sviluppo dell’organizzazione tedesca Shelter Now International, prigionieri dei taleban sino a pochi giorni fa, hanno descritto al settimanale tedesco Stern le violazioni dei diritti umani a cui sono stati sottoposti e hanno dovuto assistere durante i tre mesi di detenzione in Afghanistan.
Margrit Stebner, 43 anni, ha detto di essere stata minacciata più volte dalla polizia taleban con un pistola a pochi centimetri dalla sua testa; George Taubmann, capo dell’organizzazione, ha raccontato di aver visto all’interno delle “celle segrete della polizia” ladri in attesa di amputazione e prigionieri con ascessi sulle gambe causati dalle catene, una donna vomitare vermi, anche se in genere il sesso femminile “era trattato con un certo riguardo”, ed infine di dover sottostare tutte le sere alla cosidetta “Zoo
visit”, cioé una ispezione senza contatto fisico. Secondo Taubmann, l’accusa di “proselitismo cristiano” è stata una scusa del regime per impadronirsi di computer, televisori e varia attrezzatura dell’organizzazione. Taubmann e i suoi colleghi hanno ribadito il loro desiderio a tornare in Afghanistan.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.