Economia

Gli operai agricoli rinnovano il contratto

Tra le novità, permesso di paternità e per corsi di lingua agli stranieri

di Redazione

È stato sottoscritto il verbale di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per gli operai agricoli e florovivaisti scaduto il 31 dicembre 2009. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la firma è avvenuta nella prima mattina del 25 maggio 2010, in netto anticipo rispetto ai tempi medi di rinnovo degli ultimi anni. Un passo importante di fronte alla crisi che – sottolinea la Coldiretti – interessa oltre un milione di lavoratori e segue di pochi mesi la sottoscrizione a settembre 2009 del protocollo di intesa sugli assetti contrattuali agricoli i cui impegni ed affidamenti hanno trovato puntuale riscontro nei contenuti assolutamente innovativi del contratto.  

Oltre alla integrale riconferma degli assetti contrattuali esistenti con questa tornata negoziale – precisa la Coldiretti – sono stati conseguiti importanti risultati sul versante della semplificazione e razionalizzazione con la creazione di un unico ente bilaterale nazionale nonché con l’impegno a rivisitare gli strumenti bilaterali territoriali. Le dinamiche salariali non saranno più legate al protocollo del luglio ’93 ovvero all’inflazione programmata ed all’indennità di vacanza contrattuale, ma al nuovo sistema previsto dall’accordo del 21 gennaio 2009 sottoscritto a livello governativo da Coldiretti e basato sull’indice IPCA.

Da sottolineare inoltre – continua la Coldiretti – che è stata concordata l’introduzione di un innovativo strumento di approccio delle crisi che darà modo alle Parti, con tutte le necessarie garanzie per lavoratori ed imprese, di affrontare contingenze e congiunture negative attraverso percorsi temporanei e sperimentali idonei a generare le condizioni per il superamento di dette crisi. Deve inoltre essere evidenziata – prosegue la Coldiretti – l’introduzione di alcuni nuovi elementi di welfare sociale in termini di pari opportunità, ammissione al lavoro dei minori, possibilità di trasformare a part-time il rapporto di lavoro della madre in caso di necessità, la regolazione della malattia ed infortunio degli apprendisti, permessi retribuiti per il padre in caso di nascita o adozione, di permessi per l’apprendimento della lingua italiana da parte di lavoratori cittadini extracomunitari.

Molte delle innovazioni introdotte, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, richiedono ora – conclude la Coldiretti – un puntuale e attivo ma soprattutto coerente impegno da parte della contrattazione di livello provinciale affinché possano trovare pratica applicazione i nuovi percorsi definiti dalla contrattazione nazionale.


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