Sostenibilità

Gli italiani al supermercato:si fa strada la spesa low cost

consumer's forum

di Redazione

Tempi duri per i prodotti “griffati”? La “sindrome della quarta settimana”, ossia il numero crescente di consumatori che percepiscono l’inadeguatezza del proprio reddito a fine mese, ha finito per influire sul tradizionale rapporto che i cittadini hanno con le marche. È quanto emerge da una ricerca commissionata da Consumers’ Forum e condotta da Giampaolo Fabris, presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’università San Raffaele di Milano. Un lavoro che pone in evidenza come una nuova cultura del consumo abbia determinato una nuova cultura della marca.
Il 38% del campione – si sottolinea nello studio, presentato il 29 gennaio scorso nel corso di un convegno promosso da Consumers’ Forum – ritiene che nel 2008 avrà meno soldi da spendere rispetto al 2007. Il 54% del totale campione afferma che ridurrà i propri acquisti. Queste sono soltanto alcune delle premesse che fanno da sfondo ad una sorta di “rivoluzione copernicana” che sta ridefinendo lo schema prezzo/qualità, con il venir meno del vecchio e rassicurante assioma: «Costo più alto equivale a qualità eccellente».
In un contesto di redditi decrescenti, gli italiani mettono a punto nuove strategie – anche per l’acquisto di prodotti di prima necessità – alterando consolidate abitudini. «Lo fanno con la tradizionale arte di arrangiarsi», spiega Fabris, «e non è sempre detto che ciò significhi una corsa al ribasso. La marca continua a rappresentare un punto di riferimento importante, ma in questi anni il consumatore è divenuto più autonomo, più nomade. Chi acquista va sviluppando atteggiamenti diversi rispetto al passato, in parte indotti da un’offerta low cost sempre più articolata, in parte espressione di un significativo mutamento di vissuto in rapporto al prezzo». «Proprio il prezzo appare sempre meno come la variabile indipendente», continua Fabris, «è il consumatore, con autonoma valutazione a decidere se il prezzo sia o meno giusto. Non manifesta più alcuna remora a spostare i suoi acquisti verso alternative che considera più vantaggiose». Il dilatarsi dei canali di vendita, il maggior ricorso alle promozioni di prezzo, ma soprattutto Internet hanno costituito un potente acceleratore: si ha la consapevolezza di poter trovare, on line ma anche off line, lo stesso bene ad un prezzo molto diverso.La ricerca in versione integrale su
www.consumersforum.it


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