Welfare

Gli immigrati salvano Lodi

La provincia a guida leghista evita la soppressione grazie alla presenza di più di 20mila nuovi cittadini

di Antonio Sgobba

La provincia leghista dovrà ringraziare gli immigrati. Lodi evita di un soffio la scure di Tremonti. La manovra prevede la soppressione sotto i 220mila abitanti, i lodigiani sono 225mila. Decisivi i più di 20mila residenti provenienti da altri paesi. Il presidente Pietro Foroni, 34enne della Lega Nord eletto neanche un anno fa, la sua giunta e il consiglio possono rimanere al loro posto.

Ieri c’era stata la retromarcia sul provvedimento: il presidente del consiglio Silvio Berlusconi aveva spiegato che per l’abolizione occorrerebbe una norma costituzionale. In mattinata invece è arrivata la conferma: «Sono soppresse le province la cui popolazione residente risulti, sulla base delle rilevazioni dell’Istat al 1 gennaio 2009, inferiore a 220 mila abitanti», dice l’articolo 5 del decreto legge della manovra.

Lodi è salva, quindi. Le cose per loro sarebbero andate peggio se i dati considerati fossero stati quelli dell’ultimo censimento del 2001. Allora infatti i lodigiani erano 197.672. Ma che cosa è accaduto in questi dieci anni? Sono arrivati 21.728 nuovi cittadini, tutti immigrati.

È cambiato così il volto della provincia nata nel 1992 con decreto del presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Allora 61 comuni avevano “divorziato” da Milano. L’8 giugno del 2009 il centrodestra strappa l’amministrazione al centrosinistra, viene eletto il candidato leghista col 54,2%. dei voti. Senza gli stranieri ora avrebbe dovuto già rinunciare al suo incarico, anche se, fa notare «oltre agli immigrati, ci sono molti milanesi che decidono di venire a vivere nella nostra provincia». Pensare che  solo 4 giorni fa un sondaggio del quotidiano Il Giorno (nessun valore scientifico della rilevazione) dava un esito preoccupante per gli amministratori: L’81% dei lettori considerava la provincia «uno spreco». Ora avranno la possibilita di fargli cambiare idea.

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