Welfare

Gli immigrati espulsi hanno diritto di difendersi davanti al tribunale

Lo hanno precisato le Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione, affermando il principio della parità di trattamento tra cittadini immigrati e italiani

di Benedetta Verrini

I cittadini extracomunitari raggiunti da decreto di espulsione hanno il diritto di difendersi davanti a un tribunale. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Corte di Cassazione (Sezioni Unite Civili, sentenza n.2513/2002) occupandosi del caso di un cittadino bulgaro che aveva chiesto al giudice di pronunciarsi sul provvedimento del prefetto che negava la revoca dell’espulsione da cui, precedentemente, era stato raggiunto.
Il tribunale aveva considerato inammissibile la sua istanza, non potendo pronunciarsi sui un provvedimento amministrativo come il decreto di un prefetto. Ma la Suprema Corte ha ribaltato il giudizio. E, affermando il principio della parità di trattamento tra cittadini immigrati e italiani, ha rilevato che la legge “Turco-Napolitano” -allo stato attuale ancora in vigore”- riconosce ai cittadini di stati non appartenenti all’Unione europea e agli apolidi, non solo i diritti fondamentali della persona umana, previsti dalle norme di diritto interno, dalle convenzioni internazionali in vigore e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti, ma anche parità di trattamento con il cittadino, relativamente alla tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi nei rapporti con la pubblica amministrazione”.

Info: www.cittadinolex.it

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