Rivediamo il film della drammatica vicenda Alitalia arrivata in queste ore a un punto di rottura, a ritroso. Ecco il flashback, tanto per capire, in mezzo a tante voci, come sono andate davvero le cose. Tiratene poi voi tutte le considerazioni.
1 dicembre 2006: il Consiglio dei Ministri, con il Governo Prodi, decide la cessione del controllo della compagnia.
17 gennaio 2007: decade il Consiglio di Amministrazione. L’a.d. Cimoli resta per l’ordinaria amministrazione.
9 febbraio 2007: Berardino Libonati è il nuovo presidente.
13 febbraio 2007: cinque le cordate che presentano offerte non vincolanti: AirOne di Carlo Toto col supporto di Intesa-Sanpaolo; il fondo salva-imprese di Carlo De Benedetti Management & Capitali; Matlin Patterson Global Advisers; TexasPacific Europe; Unicredit Banca Mobiliare.
17 luglio 2007: Ad uno ad una ad una le cordate si ritirano, AirOne, che è l’unico a non avere ritirato l’efferta lascia. La gara non si farà mai.
31 luglio 2007: Libonati lascia, Maurizio Prato è nominato presidente.
30 agosto 2007: il cda Alitalia vara un “piano di sopravvivenza” con esuberi, tagli di voli e ridimensionamento dell’aeroporto di Malpensa.
25 settembre 2007: Prato avvia un nuovo tentativo di privatizzazione, con una trattativa diretta con i potenziali partner su mandato del Tesoro.
21 dicembre 2007: il cda sceglie Air France-Klm per una trattativa in esclusiva per la cessione del 49,9% del Tesoro.
07 gennaio 2008: Da oggi parte la corsa che entro due mesi, nelle intenzioni del ministro dell’ Economia Tommaso Padoa-Schioppa, dovrebbe portare Alitalia tra le braccia di Air France-Klm.
10 marzo 2008: il cda di Air France-Klm autorizza la presentazione di un’offerta soggetta a condizioni sospensive, tra cui, l’abbandono definitivo di Malpensa, l’accordo con i sindacati e il sì del governo.
14 marzo 2008: Air France-Klm presenta l’offerta. Dopo il sì di Alitalia e del Tesoro si va avanti nella messa a punto dell’operazione, aprendo anche il tavolo con i sindacati.
18 marzo 2008: comincia tutta in salita la trattativa con i sindacati. In borsa il titolo perde quasi il 50% in due sedute.
19 marzo 2008: Jean Cyril Spinetta annuncia che gli esuberi sono 2.100. Intanto la vicenda Alitalia entra nella campagna elettorale da poco iniziata.
20 marzo 2008: il leader del Pdl Silvio Berlusconi garantisce il proprio impegno per una cordata italiana e lancia un monito a Prodi: “Ci diano tempo”. Veltroni: “Solo campagna elettorale”
Prodi: “Non parlo perché c’è una procedura in corso. E’ ora di essere seri”
Air France-Klm: “Il nostro piano venga rifiutato o accettato adesso, non tra mesi”
2 aprile 2008: non c’è accordo con i sindacati. Il numero uno Spinetta dopo una conferenza stampa torna a Parigi: Air France si ritira. Sale il valore delle azioni Air France, in picchiata quelle di Alitalia
Insert: Alcune reazioni dopo l’abbandono dei francesi
Matteo Colannino (candidato Pd): “Abbiamo perso una straordinaria occasione per salvare la compagnia e i posti di lavoro. E’ sbagliato addossare la colpa solo sui sindacati: chiunque era seduto a quel tavolo ha delle responsabilità”.
Bruno Tabacci (Udc): “Berlusconi ha starnazzato dicendo che c’erano cordate in arrivo, prima i suoi figli, poi i suoi nipoti e poi non so chi altri. E’ un gioco per rendere più torbide le acque non certo per affrontare un nodo che è di natura strategica”.
Silvio Berlusconi: C’è il rischio del commissariamento di Alitalia? “Domandatelo a chi ha responsabilità di governo, io sono all’opposizione”.
Antonio Di Pietro, ministro infrastrutture: “Consob e giudici valutino responsabilità Berlusconi”
Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega: Con la giornata di ieri il governo ha definitivamente portato in tribunale i libri del Paese”.
Walter Veltroni (segretario Pd): mi auguro e sollecito, affinchè il governo, in queste ore, possa avere la capacità di regia. Il governo deve farlo e la politica si deve tenere lontana”.
Raffaele Bonanni (Cisl): “Siamo stati lasciati nudi dal governo di fronte ad Air France”.
Pierferdinando Casini (Udc): “Credo che il comportamento del sindacato sia stato irresponsabile nel passato e rischi di essere ancora più irresponsabile oggi”
Massimo D’Alema (Ministro degli Esteri): “Si è fatto di tutto per fare fallire l’unica prospettiva possibile agitando alternative che non appaiono, e il rischio è che alla fine noi resteremo senza compagnia aerea”.
Giulio Tremonti (Pdl): “La trattativa con Air France è fallita, lo sanno tutti, lo vedono tutti. E’ una trattativa fatta in modo opaco e indecoroso per un Paese civile. Poi io sto all’opposizione. E’ Veltroni che sta al Governo ed è ancora lui l’azionista di maggioranza di Alitalia”.
Massimo Calearo (candidato Pd): “Eravamo vicini ad una situazione di farsa ormai siamo alla catastrofe. In una situazione in cui probabilmente non ci si rende conto che l’Alitalia è una impresa che vive di mercato e che deve avere i tempi del mercato. Un certo tipo di sindacato, perchè il sindacato non è tutto uguale, non si rende conto che esiste un mercato”.
Rosy Bindi (Pd): “Su Alitalia il governo ci ha provato. Almeno questo gli va riconosciuto. E’ evidente che se le responsabilità non si assumono e si sa dire solo di no queste sono le conseguenze”
Pietro Ichino (candidato Pd): “Una terribile Caporetto per il sindacato confederale, tanto più grave perché non è chiaro dove sia la linea del Piave che forse non c’è”
Emma Bonino (ministro del Commercio internazionale): “Irresponsabile il massimalismo dei sindacati”
4 aprile 2008: Berlusconi chiede che Alitalia resti italiana e promuove il progetto di una cordata nazionale.
14 aprile 2008: Pdl e Lega vincono le elezioni.
22 aprile 2008: il governo Prodi, uscente, concede un prestito ponte da 300 milioni di euro per mantenere in vita la compagnia.
30 maggio 2008: il governo assume direttamente il compito di individuare un nuovo azionista di controllo. Come advisor viene nominata Intesa Sanpaolo.
4 giugno 2008: il titolo viene sospeso a Piazza Affari.
11 giugno 2008: la Commissione Ue apre un’indagine sui 300 milioni del prestito-ponte ma non ne blocca l’utilizzo.
26 agosto 2008: nasce la newco con i primi 16 soci, per dare vita alla Compagnia Aerea Italiana. Rocco Sabelli è l’amministratore delegato.
28 agosto 2008: Il Cdm vara la modifica della legge Marzano e il commissariamento. Augusto Fantozzi viene nominato commissario della bad company.
1 settembre 2008: Fantozzi riceve l’offerta della Cai.
4 settembre 2008: comincia la trattativa governo-sindacati sul Piano Fenice.
8 settembre 2008: il confronto Cai-sindacati entra nel vivo, ma i piloti lasciano il tavolo di trattativa sulla proposta di contratto unico.
10 settembre 2008: Fantozzi comunica ai sindacati che, senza un accordo, avvierà subito la mobilità.
11 settembre 2008: parte la trattativa non stop. Sacconi avverte: o questa notte o mai più.
12 settembre 2008: La Cai ferma il negoziato: non ci sono le condizioni per procedere nelle trattative, afferma.
13 settembre 2008: Fantozzi comunica ai sindacati l’avvio della cigs da lunedì e il rischio di stop di alcuni voli per mancanza di carburante. Berlusconi riavvia la trattativa.
18 settembre 2008: Cai ritira l’offerta per l’Alitalia. Scaduto alle 15 e 50 l’ultimatum lanciato ai sindacati, la Compagnia aerea italiana ha deciso di rinunciare all’unanimità al piano di salvataggio. La decisione è arrivata all’unanimità dopo la proposta ai soci avanzata in assemblea dal presidente Roberto Colaninno. Rifiutata anche la controproposta inviata poco prima da Cgil e sindacati autonomi che si erano rifiutati di firmare l’accordo.
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The end?
(Foto Roberto Gimmi/Flikr)
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