Non profit

Gli Euro deliri degli Euro realismi

Unione monetaria ed Europa politica a confronto

di Riccardo Bonacina

Nonostante l?invasione di cicogne blu che ci regalano il logo dell?Euro dai teleschermi, malgrado le lunghe dirette nel D-Day della nascita della moneta unica offerte da tutti i network, l?inflazione di commentatori inclini a un eurodelirio sponsorizzato e di color rosa, l?impressione è che l?Unione arrivi all?appuntamento più importante della sua storia sfiatata, senza riserve di energie ideali e anche economiche. Noi siamo convinti che malgrado l?introduzione ufficiale della moneta unica l?Unione europea sia tutta da costruire. In fondo, quello che oggi si è realizzato è il sogno ormai centenario dei grandi banchieri: l?Europa politica, l?Europa dei popoli è ciò che ci rimane da fare. Per realizzare il sogno dell?Europa monetaria, è occorso oltre un secolo: la prima Unione monetaria è del 1865 e si chiamava ?Unione monetaria latina?, vi partecipavano Francia, Italia, Belgio, Svizzera, poi anche la Grecia. Speriamo che per realizzare l?Unione politica e dei popoli occorra meno, molto meno. Le vicende del ?98 non lasciano però ben sperare. Dal punto di vista politico l?Europa che si presenta al debutto del 1999 è più che mai in ordine sparso, basti pensare alle tensioni gravi tra Germania e Italia sul caso Ocalan, alle profonde divisioni europee sulla vicenda irachena, e ancora all?impotenza europea di fronte al dramma del Kosovo. Sono i risultati di un trattato, quello di Amsterdam, che non ha voluto o potuto affrontare questioni capitali come quella di una comune politica estera. Va infine sottolineato il nulla di fatto riguardo al ?Patto europeo per l?occupazione?, a oggi una mera intenzione. Tra tanti eurodeliri parole di allarme ma soprattutto di realismo sono giunte ancora una volta da Jacques Delors (parole ovviamente silenziate dai media italiani) che ha avvertito: «L?Unione europea è a rischio di esplosione se non si risolve rapidamente il problema dei contributi e del bilancio. L?esiguità del bilancio comunitario è un handicap più che per l?Euro per la costruzione politica dell?Europa perché rischia di portare a spaccature prima psicologiche e poi propriamente politiche». Per Delors è sbagliato credere che l?Unione monetaria sia la rampa di lancio verso l?Europa politica, anzi, per colui che ha cercato di dare un?anima all?Unione: «Per dare vera autorità all?Europa non c?è altra strada di un?Unione a due velocità, trainata da un nucleo duro di Paesi che vada avanti senza attendere gli altri. Altrimenti l?Ue si trasformerà in un immenso self-service ove ognuno paga per prendere ciò che gli serve dagli scaffali». Speriamo, come già accaduto, che Delors sia ascoltato. Giovani e disoccupati aspettano guardando l?Euro senza entusiasmi.


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