Un articolo pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” fa luce sui motivi che hanno portato all’estromissione di Andrea Muccioli dalla comunità di San Patrignano, fondata dal padre Vincenzo. «Prima della fine del feeling con i Moratti, Muccioli si è trovato contro una parte importante della vecchia guardia di San Patrignano: il cosiddetto “nucleo storico”, gli ex ragazzi entrati in comunità 20-25 anni fa ai tempi di Vincenzo Muccioli e poi gradatamente inseriti nella polivalente macchina del Sanpa», scrive a pagina 20 Francesco Alberti e continua: «Un malumore montato nel tempo, sfociatoin liti e nell’allontanamento di persone non ritenute in linea con gli orientamenti del capo… Anche la mega villa alle porte di Sn Patrignano è divenuta fonte di tensioni. Divisa in eleganti appartamenti, la struttura, riservata al capo e ai suoi parenti, era contestata da una parte della vecchia guardia, che la riteneva un lusso inopportuno…. Impensabile che una simile polveriera non allarmasse i Moratti, in particolare Gianmarco, per il quale San pAtrignano, le sue vigne, la falegnameria sono una seconda casa. Raccontano di una lite impetuosa tra l’industriale e Muccioli. Senza margini di mediazione. Un addio così bruciante da lasciare interdetti».
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