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Gli attentati che avvicinano la Brexit

Mentre il numero delle vittime degli attentati di Bruxelles deve ancora essere accertato, su Twitter è già polemica, dopo che i commenti di un’editorialista del giornale britannico Telegraph sottolineano il rischio di una strumentalizzazione della tragedia pro-brexit

di Ottavia Spaggiari

Il tragico numero delle vittime è salito a 23, secondo le ultime dichiarazioni della polizia, riportate da alcuni media belgi. 10 persone alla stazione di Maalbeek e 13 persone all’aereoporto di Zaventem. Il numero dei feriti invece deve ancora essere accertato.

Le autorità locali hanno confermato che una delle esplosioni dell’aereoporto di Bruxelles avvenuta subito dopo le 8 del mattino sono state causate da un kamikaze, mentre la seconda, secondo l’emittente belga VRT, dovrebbe essere stata detonata a distanza.

Mentre i fatti che si sono susseguiti nelle sincompate ora di questa mattina bruxellese devono ancora essere accertati, su Twitter non si perde tempo. A suggerire l’utilizzo dei social network invece dei telefoni, sono gli stessi esponenti dell’amministrazione locale a suggerire l’utilizzo dei social network, in un momento in cui le linee telefoniche sono fuori uso.


A popolare i feed di twitter, non solo le notizie e gli annunci per rassicurare i propri cari che si è al sicuro, ma anche la polemica che non lascia tempo al lutto e alla tragedia.

Bruxelles, capitale de fact dell’UE, è anche la capitale jidahista d’Europa e chi vuole rimanere in Europa, ha la faccia tosta di affermare che così saremmo più sicuri!” sono queste le criticatissime parole twittate dall’editorialista del giornale britannico Telegraph, Allison Pearson, tra le più veloci a trasformare gli attentati di Bruxelles in un nuovo terreno di scontro tra pro e contro la Brexit, ovvero l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, un tema caldissimo nel Regno Unito e in tutta Europa, che chiamerà il popolo britannico alle urne del referendum del 23 giugno prossimo. E se diverse persone su Twitter hanno criticato il rischio di strumentalizzazione della tragedia, sollevato da commenti come quello della Pearson, il partito per l’indipendenza del Regno Unito, UKIP, ha rilasciato dichiarazioni che imputerebbero la causa degli attentati alla libertà di circolazione nell’UE, sottolineando come questa rappresenterebbe una minaccia alla sicurezza della Gran Bretagna.

Sempre su Twitter, da Berlino il giornalista finanziario Holger Zschaepitz ha sottolineato il crollo della sterlina dopo gli attentati e il fatto che gli eventi di questa mattina potrebbero influenzare il voto dei britannici, spingendoli verso l’uscita.Proprio due giorni fa un’indagine portata avanti dal giornale britannico Observer, aveva rilevato che la paura principale dei cittadini britannici riguarda l’immigrazione e che la maggior parte di questi voterà, proprio tenendo conto di questo tema al referendum del prossimo 23 giugno. David Cameron, sempre su Twitter ha annunciato la convocazione immediata di una riunione al vertice del suo Gabinetto.

Photo: NICOLAS MAETERLINCK/AFP/Getty Images)

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