Leggi
Gli artisti volontari sono da pagare o no?
Un gruppo di amici con vocazione musicale. La voglia di fare spettacolo e collaborare con altri. Ma anche molte questioni burocratiche da sistemare. Una mini-guida
Siamo un gruppo di amici con varie attitudini artistiche. La nostra intenzione è quella di riunirci in un?associazione culturale per realizzare progetti anche con altre associazioni. Gradiremmo ricevere alcune informazioni sui contributi Enpals e Siae. Inoltre, quando lo stesso musicista decide di avvalersi della collaborazione di un semplice aiutante è costretto ad assumerlo pagando i relativi oneri contributivi? E ancora, qualora dovessimo costituirci in associazione chi dovrà provvedere al pagamento degli importi contributivi? (?) Se nella realizzazione di un progetto collabora qualche artista o tecnico esterno non iscritto a nessuna categoria, che svolge mansioni senza ricevere alcun compenso, come comportarsi?
Tiziana C. (email)
Risponde Giulio D?Imperio
Prima di rispondere ai numerosi quesiti proporrei di rivolgervi anche a un consulente fiscale per capire se è più conveniente costituire un?associazione oppure una cooperativa sociale. Iniziando a rispondere, devo confermare che per un lavoratore dello spettacolo l?ente previdenziale designato alla riscossione delle quote contributive è senza dubbio l?Enpals, e inoltre che la Siae, che nulla centra con il rapporto di lavoro, deve essere versata da chi organizza la manifestazione. Passando al secondo quesito devo dire che non è detto che se un musicista si avvale di un aiutante sia obbligato ad assumerlo. Se per aiutante si intende una persona che collabora come artista, allora è possibile retribuirlo con il pagamento della fattura, se ha partita Iva, oppure effettuare una prestazione occasionale quando trattasi di una persona che avendo già un lavoro si diletta a suonare.
Nel caso in cui trattasi di un aiutante che non svolge prestazioni artistiche, per esempio una persona che provvede al trasporto dell?attrezzatura, allora le cose cambiano. È anche possibile farsi rilasciare una ricevuta di prestazione occasionale se è persona che ha già un reddito di lavoro dipendente e collabora con l?artista in modo occasionale e saltuario, per cui il reddito prodotto dalla prestazione occasionale diventa ininfluente rispetto al reddito complessivo. Differente è invece se trattasi di una persona disoccupata che svolge questa attività. L?artista è tenuto a effettuare una vera e propria assunzione versando la contribuzione all?Inps in quanto la prestazione svolta non ha carattere artistico.
Se si costituisce una associazione sarà la stessa struttura a provvedere a tutti gli adempimenti, in quanto sarà l?associazione a fungere da datore di lavoro. Quando poi si dovesse decidere di collaborare con un?altra associazione, ognuno pagherà i propri oneri; mentre dovreste interessarvi sul comportamento da tenere per l?aspetto fiscale e tributario. Per quanto attiene l?ultimo quesito, consiglio di non fare assolutamente nulla, anche se, per legge, quando non è prevista una attività di volontariato in una struttura, qualunque attività lavorativa di carattere subordinato prevede una regolare assunzione tranne che non vi siano i presupposti per una prestazione di carattere occasionale.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.