Welfare

Gli anziani: poveri e indisciplinati, ma non troppo soli

Il ministero della Salute fotografa la condizione degli over 65 italiani, scoprendo che molti hanno difficoltà economiche e una salute incerta, anche se c'è chi si ostina a bere e fumare. Uno su tre ha difficoltà nel quotidiano (molti di più al Sud), ma solo uno su cinque vive solo, e chi chiede aiuto lo riceve

di Gabriella Meroni

L'Italia è il Paese in cui si vive più a lungo in Europa, ma gli anziani non se la passano bene, anche se mitigano le difficoltà trovando aiuto quando ne hanno bisogno. È quanto emerge dal rapporto sugli ultra 64enni italiani, presentato ieri a Roma dalla rete di sorveglianza Passi d'Argento, promossa dal ministero della Salute e coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità-CNESPS e condotta su un campione di 24.000 anziani in tuta Italia. Ebbene, secondo i primi macrodati questo è il quadro: il 60% degli intervistati ha difficoltà economiche e il 20% vive da solo, ma quel 51% che ha bisogno di aiuto per svolgere le attività quotidiane dichiara di riceverlo, dai familiari o dai servizi pubblici. Sul fronte della salute, c'è un 9% di anziani che si ostinano a fumare, mentre uno su cinque ha un consumo di alcool considerabile a rischio. Ben il 38% dichiara di non essere stato vaccinato contro l'influenza nell'ultima stagione. Sul fronte della salute, si sta molto meglio al Nord che al Sud, dove la percentuale degli anziani che dichiara di avere difficoltà quotidiane è doppia. Ma ecco nel dettaglio la fotografia degli anziani italiani così come appare dalla ricerca. 
Gli anziani italiani lamentano diversi problemi e difficoltà, diversi per aree geografiche e per gruppi di età (stanno meglio, chiaramente, i più "giovani", tra i 65 e i 74 anni rispetto agli altri). In totale, quelli che dichiarano di fare fatica a svolgere attività quotidiane come usare il telefono, prendere le medicine, fare compere, cucinare, prendersi cura della casa e altro sono in media il 37%: il 27% al Nord, il 34% al Centro e il 49% nel Sud e Isole. Le persone invece con disabilità vera e propria (ad esempio non in grado di muoversi da una stanza all'altra, lavarsi, vestirsi, mangiare) sono in media il 16% con variazioni Nord-Sud che vanno dal 12% al 22%. Il 14% non vede bene, il 18% ha problemi di udito; il 64% soffre di almeno una malattia cronico-degenerativa (33% malattie cardiovascolari, 13% tumori, 20% diabete, 25% malattie respiratorie croniche). Buono il rapporto col medico curante: il 75% dichiara di non avere problemi ad accedere al proprio dottore, una percentuale che scende al 66% se si parla di servizi territoriali (Asl). Forse anche per i problemi di salute, molti anziani denunciano di essere depressi – stanno peggio le donne degli uomini (26% contro il 14%) – e di praticare scarsa attività fisica, anche se con grandi differenze tra regione e regione: nel complesso, gli anziani più attivi vivono in Valle d'Aosta, quelli più sedentari in Campania. La depressione, conclude lo studio, si associa al rischio di isolamento sociale e alla mancanza di attivita' fisica. 
 

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