Welfare

Giustizia: Usa ritirano firma a Corte penale internazionale

Il motivo? «L'America è il leader mondiale della giustizia», ha detto Colin Powell. «E secondo noi la Corte non è adeguata per i nostri militari, politici e diplomatici»

di Gabriella Meroni

Lo scoop è stato di questa mattina, ad opera del Washington Post, e la conferma ufficiale è arrivata puntuale in serata: George Bush ha deciso di annullare la firma del trattato di Roma per la creazione del tribunale penale internazionale delle Nazioni Unite. La notizia non coglie troppo di sorpresa, dal momento che sin dai suoi primi giorni di vita l’amministrazione Bush aveva espresso obiezioni alla costituzione di un tribunale che potrebbe, sostengono gli americani, portare anche per ragioni futili, davanti ad una corte soldati americani impegnati in missioni di pace. E fu con la necessita’ di proteggere i propri soldati da una corte con giurisdizione universale che la delegazione inviata da Bill Clinton alla conferenza di Roma giustifico’, dopo aver cercato fino all’ultimo di portare il testo verso un ”linguaggio” accettabile per gli Stati Uniti, il suo ”no” al trattato che, il 18 luglio 1998, fu approvato con 121 si, 21 astensioni e sette no. Fra i contrari, oltre agli Stati Uniti, Israele e Cina. Negli ultimi giorni del suo mandato, Clinton alla fine firmo’ il trattato portando cosi’, entro la scandenza del 31 dicembre 2000, a 139 il numero delle firme necessarie a non farlo decadere. Ma il presidente democratico uscente voleva forse anche lasciare un’eredita’ scomoda al suo successore repubblicano. Ma, forte anche a causa della netta opposizione al trattato da parte del Congresso, Bush non ha fatto mistero della sua intenzione di annullare la firma. ”Il tribunale Onu sara’ una tigre di carta” tuonava il ”Washington Times”, il quotidiano conservatore vicino all’amministrazione Bush, lo scorso 11 aprile, giorno in cui a Roma il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, ha celebrato il raggiungimento delle 60 ratifiche che rendono possibile l’entrata in vigore – ufficialmente segnata per il primo di luglio, cioe’ 60 giorni dopo la 60esima ratifica- del trattato che permette la costituzione della Corte. Pochi minuti fa, comunque, la conferma ufficiale: ”Notificheremo al segretario generale Kofi Annan che non abbiamo intenzione di ratificare il Trattato ne’ ci sentiamo in alcun modo legati ai suoi scopi e ai suoi obiettivi”, ha detto il segretario di Stato Colin Powell. ”Siamo i leader del mondo sul fronte del diritto e della giustizia – ha detto Powell alla rete tv Abc – Tuttavia abbiamo concluso che la Corte Penale Internazionale non costituisce una situazione adeguata per i nostri militari, i nostri diplomatici e i nostri leader politici”. La Corte Penale Internazionale, istituita nel 1998 con il Trattato di Roma, entrera’ in vigore il prossimo anno dopo la ratifica del Trattato da parte di oltre 60 paesi.


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