Welfare

Giustizia: Milano, sentenza di primo grado dopo 25 anni

Il caso Aler, Avvocati senza frontiere ricorrerà alla Corte europea

di Paul Ricard

Stamani, dopo 25 anni di causa, il G.U., dr.ssa Ravazzoni, ha, inopinatamente, respinto tutte le domande proposte da circa 200 assegnatari di alloggi popolari che, a partire dalla metà degli anni ?70, si erano rivolti al Tribunale di Milano chiedendo accertarsi il vincolo di pertinenzialità dei box e la restituzione di tutti i canoni pagati in eccedenza, a seguito dell?indebita pretesa di ex IACP e ALER di pagare canoni a valori di libero mercato. I legali del ?Movimento per la Giustizia Robin Hood? e ?Avvocati senza Frontiere?, che hanno patrocinato, gratuitamente, la causa, quale ONLUS, denunciano la palese illegittimità della sentenza e la falsa applicazione, da parte del Giudice, degli artt. 817 e 818 c.c. che fissano i principi inderogabili di diritto, in base ai quali viene regolato il regime delle pertinenze tra alloggio e box. E?, infatti, da ritenersi del tutto pacifico che, in base ai Bandi di assegnazione e alle vigenti Leggi sulle locazioni urbane, gli Istituti Case Popolari non possano, liberamente, determinare il canone dei box, in quanto assegnati quali pertinenze dell?alloggio. La tanto attesa sentenza di ?primo grado??(!), scandalosamente, intervenuta, dopo 25 anni di causa, riguarda oltre 9000 famiglie lombarde, assegnatarie di alloggi popolari. Si tratta, sicuramente, della causa più lunga nella storia del Diritto del Lavoro in Italia e, forse, nel mondo, con risvolti del tutto inquietanti, in quanto sono state esercitate ripetute manovre e pressioni su avvocati e magistrati per impedire la definizione del processo. Una serie di oscure complicità istituzionali e favoreggiamenti, molto simili a quelle che hanno, recentemente, portato agli arresti dell?ex Direttore Generale per la Lombardia, Fabio De Angelis e ad inquisire influenti magistrati milanesi, in relazione alla malagestio del patrimonio immobiliare dell?INPDAP. I legali di ?Avvocati senza Frontiere? preannunciano appello e ricorso alla Corte Europea di Strasburgo, in quanto i cittadini non sono più disposti a farsi defraudare dei loro diritti nè da ALER né, tantomeno, da quei magistrati che non applicano le leggi, assecondando gli interessi del potere.


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