Formazione

GIUSTIZIA. Lo Stato non paga il gratuito patrocinio

L'allarme lanciato dagli avvocati: almeno 10/15 milioni di euro il loro credito con il Ministero

di Sara De Carli

L’Organismo unitario dell’avvocatura chiede al Governo che gli avvocati che svolgono le difese penali a spese dello Stato, le cui parcelle non vengono saldate da parecchio tempo, possano cedere i crediti pro soluto alle Banche, così come avviene con le imprese nell’ambito delle forniture e degli appalti della pubblica amministrazione. Questa una delle proposte pubblicate lunedì sul sito dell’Oua.

Intervistato oggi da IL SOLE 24 ORE, Maurizio de Tilla, presidente dell’Oua lancia l’allarme sul gratuito patrocinio senza soldi: sono almeno 5mila gli avvocati che attendono da più di un anno la liquidazione da parte dello Stato di una parcella per gratuito patrocinio. Una situazione “inaccettabile”, che riguarda soprattutto i più giovani professionisti e che si allargherà ulteriormente per l’estensione del gratuito patrocinio alle vittime di reati sessuali. Vita ha testimonianza diretta di un avvocato pugliese che fa gratuiti patrocini dal 2007 e non ha ancora visto un pagamento.

L’esposizione degli avvocati nei confronti del Ministero della Giustizia è – secondo i conti dell’Oua – di almeno 10/15 milioni di euro. Gli avvocati non parlano di sciopero, «noi metteremo ancora in campo la nostra professionalità e il nostro senso di responsabilità», dice De Tilla, «ma ognuno faccia la sua parte».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA