Welfare

Giustizia: la sentenza Lodo-Imi-Sir

13 anni per Metta, 11 per Previti, 8 per Squillante, assolto Verde. Rimborsi per 900 milioni di euro

di Redazione

Cesare Previti è stato condannato a undici anni di reclusione e dovrà risarcire anche un sacco di soldi alla Cir di Carlo De Benedetti e all’istituto Immobiliare Italiano. E’ questo l’effetto più importante della sentenza emessa dai giudici della IV Sezione penale del tribunale di Milano dopo quasi otto ore di riunione in Camera di consiglio e circa tre anni di udienze, alla fine del processo per le vicende Lodo Mondatori e Imi-Sir. La sentenza conferma l’impianto accusatorio che parlava di corruzione in atti giudiziari. L’unica richiesta di condanna non accolta è quella per l’ex giudice Filippo Verde che è stato assolto. La pena più alta è per l’ex giudice Vittorio Metta, tredici anni. Undici anni per l’avvocato Attilio Pacifico. Otto anni e sei mesi per Renato Squillante, ex capo dei gip romani. Cinque anni e sei mesi per Giovanni Acampora. Sei anni per Felice Rovelli, a quattro anni e sei mesi per la mamma di quest’ultimo, Primarosa Battistella. Previti, Acampora e Metta dovranno risarcire 380 milioni di euro alla Cir di De Benedetti. Per l’Imi il risarcimento è di 580 milioni di euro. La sentenza non fa cambiare idea ai protagonisti del processo. Giorgio Perroni, difesa Previti parla di “sentenza ingiusta, tribunale incompetente, l’imputato è stato impossibilitato a difendersi. Ma questa sentenza ce l’aspettavamo”. “E ora nessuno parli più di persecuzione – dice Giuliano Pisapia legale di parte civile Cir – i giudici sono stati imparziali e sereni. Infatti hanno assolto l’ex giudice Verde”. E Renato Borzone, legale di Verde, spiega: “Ci siamo tolti un peso, è una grande gioia, ma non è stato facile trovare spazio per una posizione diversa”. Ma gli effetti più importanti e dirompenti della sentenza emessa alle 23 del 29 aprile 2003 saranno probabilmente quelli politici. La vicenda Mondatori, infatti, aveva coinvolto direttamente Silvio Berlusconi poi uscito per derubricazione del reato di corruzione semplice e conseguente prescrizione. Adesso c’è una sentenza che dice che il più grande gruppo editoriale italiano, la Mondadori, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta passò di mano, attraverso la corruzione dei giudici, da De Benedetti al gruppo di Silvio Berlusconi, che ora è il capo del Governo. E proprio Berlusconi venerdì prossimo dovrebbe essere in tribunale a Milano proprio per rendere dichiarazioni spontanee al processo Sme dove risponde di corruzione in atti giudiziari. Berlusconi quindi forse sarà a Palazzo di Giustizia poco più di quarant’otto ore dopo la condanna di Previti. La polemica politica non potrà che aumentare.


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