Welfare

Giustizia: indulto e amnistia, il no dela Camera

Tramontano indulto e amnistia e l’indultino slitta al 4 febbraio. Duro scontro tra An e la Lega, problemi anche in Forza Italia

di Redazione

Tramontano indulto e amnistia e l?indultino slitta al 4 febbraio: è l?epilogo annunciato di una convulsa settimana di dibattito parlamentare che si conclude con la Lega che attacca tutti, alleati compresi. In definitiva a due mesi dalla visita del Papa al Parlamento, la sospensione condizionata della pena resta l?unica prospettiva ancora in piedi per tentare un?intesa tra i poli e lasciare una speranza di clemenza ai detenuti. Una prospettiva che il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha voluto a tutti i costi lasciare in piedi: “Il 4 febbraio – ha dichiarato ieri ai presidenti dei gruppi parlamentari – questo provvedimento va votato”. Su indulto e amnistia invece a scrivere la parola fine è stata la commissione Giustizia. Nell?ufficio di presidenza convocato dal presidente Gaetano Pecorella ci si è resi definitivamente conto che i numeri per portare il provvedimento in Aula proprio non c?erano. Meglio fermare tutto subito. Ma in realtà ad accelerare l?affossamento sarebbe stata la decisione di FI di legare indissolubilmente indulto e amnistia. Sul perché il capogruppo di FI in commissione Luigi Vitali abbia deciso di “alzare il tiro” dicendo “noi votiamo l?indulto solo se accompagnato dall?amnistia”, ognuno dà la sua lettura. C?è chi ci vede una semplice “azione di killeraggio” per togliere di mezzo un provvedimento diventato fonte di spaccature nella Cdl. Del resto meglio portare a casa l?indultino che, se proprio non è il testo ideale, almeno è un risultato. E c?è chi invece ipotizza “il colpaccio”. Forza Italia cioè, fraintendendo le dichiarazioni di Anna Finocchiaro su una possibile apertura all?amnistia, avrebbe provato a far passare tutti e due i provvedimenti di clemenza sperando di poter contare anche sui voti dei Ds con l?incognita però della Margherita. Ma altri preferiscono parlare di “dilettanti allo sbaraglio”. Tesi sostenuta anche da un esponente siciliano del governo: “Hanno dato ?a fessa in mano à creatura…”. Questo in sintesi il film della giornata di ieri. Fin dal mattino appare scontato lo slittamento dell?indultino. Tra polemiche incrociate nei due schieramenti si inizia a discuterne in Aula, ma ben presto arriva la decisione della Conferenza dei capigruppo di far slittare il voto al 4 febbraio, in modo da poterne discutere con tempi contingentati e spuntare le armi a Lega ed An, che continuano a fare ostruzionismo. In contemporanea, il capogruppo dei Ds Luciano Violante nega ogni possibilità di confronto sull?amnistia e dice chiaro e tondo che i Ds sono “assolutamente contrari. La Lega – prosegue Violante – vuole invece l?amnistia per salvare Bossi”. La Lega smentisce e intanto scende in Piazza Montecitorio per dire no all?indulto, guidata dal capogruppo Alessandro Cè, con tanto di striscione e un manifesto dove si vede un volto sfregiato di donna, presumibilmente vittima di una violenza, e la scritta “Incancellabile. No a indulto e indultino”. Un?iniziativa che viene contestata dall?Udc (“terrorismo psicologico”) e che innesca un botta e risposta Fini-Carroccio. “Ogni botte dà il vino che ha”, commenta il vicepremier. “È giusto – è la replica di Cè – noi abbiamo quel tipo di vino e siamo sicuri che sarà apprezzato”. Contemporaneamente i deputati del Carroccio denunciano, in conferenza stampa, l?esistenza di un “accordo trasversale” FI-Udc e opposizioni per “far uscire dalle carceri corrotti e terroristi”. “Facendo un piacere – va all?attacco Cè – alla lobby degli avvocati e contemporaneamente un grosso regalo elettorale all?opposizione”. L?Ulivo intanto si dice compatto e conferma un appoggio “largamente unitario” all?indultino per quando tornerà in Aula. E denuncia la spaccatura della Cdl e la volontà “cinica e strumentale” di lanciare “l?inutile diversivo” dell?amnistia. Recriminazioni, divisioni, veleni. Dei quali di lì a poco la commissione Giustizia prenderà atto decretando la morte politica dei due provvedimenti di clemenza, indulto e amnistia, dei quali avrebbe dovuto invece concludere l?esame.


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