Welfare

Giustizia: Castelli, la microcriminalità non è diminuita

Allarme del ministro della Giustizia: In Italia ci sono 3 milioni di processi civili arretrati con 8.500 magistrati in tutto

di Redazione

”E’ esatta” la percezione della gente che i reati, soprattutto quelli legati alla cosiddetta criminalita’, non sono diminuiti; le sentenze sui minori ”sono sconcertanti”; in Italia ci sono 3 milioni di processi civili arretrati con 8.500 magistrati in tutto; abbiamo possibilita’ di ospitare nelle carceri 45 mila detenuti: ce ne sono oggi oltre 50.000 e crescono alla media di 7.000 all’anno; c’e’ ancora nella gente l’impressione che i giudici ”siano guidati dalla loro ideologia”. E’ questa la sintesi dell’impietosa analisi della giustizia fatta oggi dal ministro, Roberto Castelli, in un pubblico dibattito al Meeting di Rimini.
Affrontando il tema della microcriminalita’, il ministro ha detto che ”a Lecco i reati di cosiddetta microcriminalita’, come i furti negli appartamenti, sono aumentati dal ’96 al 2000 del 50%. A commetterli sono in massima percentuale extracomunitari e tossicodipendenti.
Dunque – ha considerato Castelli – occorre rispondere prioritamente alla domanda di sicurezza dei cittadini. Poi – ha proseguito – c’e’ il problema di dare una lunghezza fisiologica ai processi, soprattutto a quelli civili”.
Il ministro ha poi lanciato un appello ”a magistrati e politici, che hanno una responsabilita’ in piu’ rispetto agli altri cittadini: i magistrati abbiano piu’ cautela nel criticare i fatti politici e i politici nel commentare le
sentenze”. Quanto ai giudizi della magistratura sui minori, Castelli si e’ chiesto ”se e’ possibile che ragazzi di 17, 18 e anche 25 anni non scontino neanche un giorno per aver ucciso un genitore. Qualcosa non quadra”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.