Salute
Giuseppe Milanese riconfermato a capo di FederazioneSanità Confcooperative
L’obiettivo per i prossimi quattro anni è quello di realizzare modelli sempre più ampi e inclusivi di assistenza primaria per poter usufruire, fuori dell'ospedale, di servizi avanzati come accade in Germania, Francia e Inghilterra
di Redazione
«Se si riuscirà a portare l'Italia agli standard europei, in termini di assistenza domiciliare e di assistenza residenziale intermedia, si potranno realizzare 400.000 nuovi posti di lavoro riducendo la spesa complessiva proprio grazie all’attivazione di livelli extra ospedalieri che costando molto meno di una degenza ospedaliera riqualificherebbero la spesa pubblica».
I posti letto residenziali e semiresidenziali sono 242.028 a fronte del fabbisogno che è più che doppio ben 596.198. L’ADI viene erogata a 536.568 anziani a fronte di 870.000 che sono bisognosi di assistenza. Riuscire a coprire questo servizio equivarrebbe a dare lavoro a 400.000 persone.
«Dal 2010, anno in cui è nata FederazioneSanità, siamo riusciti a costruire un sistema coeso che opera nella quasi totalità delle regioni d'Italia. Una rete di imprese sociali – dice Milanese – che hanno raggiunto l'obiettivo di mettere intorno allo stesso tavolo soggetti che operano nell'assistenza primaria: dai medici ai farmacisti, dagli operatori sociosanitari alle mutue. È così che – insieme ai 120 consiglieri regionali e ai 45 provinciali in rappresentanza dei quattro settori della Federazionee – stiamo sperimentando progetti di rete nella realizzazione di servizi di assistenza primaria. Obiettivo della cooperazione sociosanitaria è portare livelli assistenza extraospedaliera a standard europei. Si può riqualificare la spesa e creare al tempo stesso 400.000 nuovi posti di lavoro».
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