Cultura
Giuseppe lemigrante, e quellavventura davvero straordinaria
Tratto dal Protovangelo di Giacomo
di Redazione
Or venne un ordine dell?imperatore Augusto che fossero censiti tutti gli abitanti di Betlemme di Giudea. E Giuseppe pensò: «Io farò scrivere i miei figli; ma per questa fanciulla, che farò? Come la farò iscrivere? Come mia moglie? Mi vergogno. Allora come figlia? Ma lo sanno tutti i figli di Israele che non è mia figlia! Il giorno stesso del Signore indicherà qual è la volontà del Signore».
Sellò quindi l?asina e vi fece sedere Maria; e suo figlio conduceva la bestia, e Giuseppe li seguiva.
Quando furono a tre miglia di distanza, Giuseppe si voltò e vedendola triste disse tra sé: «Probabilmente quello che è in lei la fa star male».
E un?altra volta si voltò Giuseppe e vide che essa rideva. Allora le disse: «Maria, che cos?hai, che vedo il tuo viso ora ridente, ora accigliato?». E disse Maria a Giuseppe: «È perché vedo con i miei occhi due popoli: uno che piange e si batte il petto, l?altro che è lieto ed esulta».
Giunti a metà del cammino, Maria gli disse: «Fammi scendere dall?asina, perché quello che è in me mi fa forza per venire alla luce». Egli la fece scendere dall?asina e le disse: «Dove ti condurrò per nascondere la tua sconvenienza? Qui il luogo è deserto».
Ma trovò la grotta e ve la condusse dentro, lasciando presso di lei i suoi figli, ed egli uscì a cercare una levatrice ebrea nel paese di Betlemme.
«E io Giuseppe stavo camminando,ed ecco non camminavo più. Guardai per aria e vidi che l?aria stava come attonita, guardai la volta del cielo e la vidi immobile e gli uccelli del cielo erano fermi. Guardai a terra e vidi posata lì una scodella e degli operai sdraiati intorno, con le mani nella scodella; e quelli che stavano masticando non masticavano più, e quelli che stavano prendendo del cibo non lo prendevano più, e quelli che stavano portandolo alla bocca non lo portavano più, ma i visi di tutti erano rivolti in alto. Ed ecco delle pecore erano condotte al pascolo, e non camminavano ma stavano ferme; e il pastore alzava la mano per percuoterle con il bastone, e la mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano; …e insomma tutte le cose, in un momento, furono distratte dal loro corso».
«Ed ecco una donna che scendeva dalla montagna e mi domandò: ?Uomo dove vai??. Ed io le dissi: ?Cerco una levatrice ebrea?. Ed ella rispondendo mi disse: ?Sei d?Israele??. E io le dissi: ?Sì?. Essa allora domandò: ?E chi è quella che sta partorendo nella grotta??. Dissi io: ?La mia promessa sposa?. E lei mi chiese: ?Non è tua moglie??. E io risposi: ?È Maria che è stata allevata nel Tempio del Signore e io l?ho avuta in sorte come moglie, ma non è mia moglie, ha concepito per opera dello Spirito Santo?.
Allora la levatrice gli domandò: «È vero questo?». E Giuseppe le disse: «Vieni a vedere». E la levatrice andò con lui.
Si fermarono nel luogo dov?era la grotta, ed ecco una nuvola luminosa adombrava la grotta. E la levatrice esclamò: «Oggi è stata magnificata la mia anima, perché i miei occhi hanno visto un prodigio meraviglioso: che è nata la salvezza d?Israele».
La levatrice uscì dalla grotta e si imbatte in Salomè. Ed ella le disse: «Salomè, Salomè, ho da raccontarti un fatto straordinario: una vergine ha partorito, ciò che è contrario alla sua natura!».
Ma Salomè rispose: «Com?è vero che vive il Signore mio Dio, se non introdurrò il mio dito ed esaminerò la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito».
Allora la levatrice entrò e disse a Maria: «Mettiti giù per bene, poiché c?è intorno a te una non piccola discussione». E Salomè introdusse un dito nella natura di lei e mandò un urlo e disse: «Maledizione alla mia empietà e alla mia incredulità! Poiché ho messo alla prova il Dio vivente, ed ecco la mia mano si stacca da me, arsa dal fuoco».
Ed ecco un angelo del Signore le fu presso, dicendole: «Salomè, Salomè, accosta la tua mano al bambino e sollevalo, e sarà per te salute e felicità».
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