Non profit

Giuseppe Guerini nuovo presidente

di Redazione

Sulle note e con le parole di THE GHOST OF TOM JOAD di Bruce Springsteen, “Dovunque ci si impegna per uno spazio di dignità, un lavoro decente, una mano d’aiuto dovunque qualcuno si sforza per essere libero guardali negli occhi e vedrai me”, si è chiuso l’intervento di Giuseppe Guerini, nuovo presidente di Federsolidarietà Lombardia, la federazione che associa le 1.097 cooperative sociali  aderenti a Confcooperative in Lombardia, oltre i 2 terzi del totale delle cooperative sociali esistenti in Lombardia. È stato eletto dai 300 delegati presenti all’assemblea che si è svolta a Bergamo l’11 febbraio 2010.

Giuseppe Guerini, 43 anni, bergamasco, è presidente della cooperativa sociale Ecosviluppo e segretario generale di Confcooperative Bergamo, cooperatore sociale dal 1988.

Nel suo intervento Guerini  ha ringraziato i dirigenti di Confcooperative e Federsolidarietà e soprattutto ha chiesto di portare il ringraziamento nelle cooperative ai soci lavoratori e ai soci volontari che con il loro lavoro quotidiano danno senso  all’azione di Confcooperative e Federsolidarietà: «ringraziate le ASA, gli educatori e i diversi operatori della “cura” che operano nei nostri servizi; gli addetti alle pulizie, gli operai e i giardinieri, gli autisti e gli operatori ecologici…perché sono certo e tutti noi dobbiamo essere consapevoli del fatto che è sempre più facile pronunciando “belle parole” – quand’anche ci troviamo di fronte il più ostico degli interlocutori o uno dei tanti detrattori della cooperazione – continuare a pensare di essere parte di un progetto di coesione sociale, di essere impegnati in un operazione di welfare di comunità, nel perseguimento di quel interresse collettivo che ci fa essere costruttori di “beni comuni”», ha chiesto Guerini insediandosi alla guida di Federsolidarietà Lombardia per il prossimo quadriennio.

Guerini ha fissato le tre chiavi  che reggeranno il lavoro della Sua presidenza: “la chiave dell’identità che è anzitutto quella che abbiamo costruito in questa bella storia della cooperazione sociale che si riconosce in Federsolidarietà, un’identità che parte dalla fiducia  nell’uomo – nella persona umana –  che ha radici cristiane  e quindi assume il valore dell’accoglienza dell’altro e dell’appartenenza  alla propria terra. Abitare la nostra terra e farla comunità, un accoglienza e un appartenenza che dobbiamo difendere ma anche rivendicare.

La chiave del riconoscimento, cioè dell’assegnazione del nome e della norma, ma anche del dare parola a chi non la possiede, o non la può prendere; rappresentiamo non solo ciò che ci appartiene e che è “identico” a noi, ma anche quello che ci impegniamo a ricomprendere e coinvolgere in un cammino, lo abbiamo fatto e lo continueremo a fare riconoscendo nell’altro che includiamo ma anche facendoci portatori di parole altrimenti trascurate o mai visibile nei contesti istituzionali e della presa di decisione. Il riconoscimento come norma deve anche prevedere che esiste un dentro e un fuori e che si è “Federsolidarietà” se si rispettano e attuano i principi nei quali ci riconosciamo.

La terza chiave è quella del confronto e del costruire con… quelli che abbiamo e che hanno accolto, con quelli che ci hanno e che abbiamo ri-conosciuto…quindi nella reciprocità della relazione paritaria e mutualistica nasce il confronto.”

Le cooperative sociali rappresentano in Lombardia un fenomeno ormai rilevante nella gestione delle politiche di welfare, essendo presenti in tutti i settori dell’assistenza sociale e socio sanitaria, dagli asili nido all’assistenza domiciliare e residenziale degli anziani, alla gestione di strutture e servizi per  i portatori di handicap all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate.

 

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