Welfare

Giuseppe, 67 anni, e la morte dietro le sbarre

Condannato all'ergastolo, Giuseppe Ciulla muore per l'aggravarsi della sua patologia nel carcere di Torino. Come lui, altri 70 hanno dall'inizio del 2013 hanno perso la vita mentre erano reclusi

di Redazione

Giuseppe Ciulla, che stava scontando l’ergastolo nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, è morto nel pomeriggio di venerdì 18 maggio 2013 nel Repartino detenuti dell’ospedale Molinette, dove era stato trasportato a seguito dell’aggravamento delle patologie di cui soffriva.

"Con il decesso di Giuseppe Ciulla salgono a 71 i detenuti che hanno perso la vita da inizio anno: 21 per suicidio, 32 per malattia e 18 per cause da accertare", scrive l'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, composto da sei enti tra cui la testata Ristretti orizzonti. "Otto di loro avevano più di 65 anni e 5 avevano superato i 70 anni, limite oltre il quale è possibile scontare la pena in detenzione domiciliare presso la propria abitazione, o presso un luogo di cura, come previsto dalla Legge n. 251 del 5 dicembre 2005", la cosiddetta 'ex-Cirielli', o anche 'Salva Previti'.

"Nonostante la suddetta norma sia in vigore da oltre 7 anni, 31 dicembre 2012 gli ultrasettantenni presenti nelle carceri italiane risultavano ben 587, mentre i detenuti con un’età compresa tra i 60 ed i 70 anni erano 2.489", continua l'Osservatorio, "l’attuale situazione carceraria, caratterizzata in molti Istituti di Pena da sovraffollamento, condizioni igieniche ed ambientali degradate, carenze dell’assistenza sanitaria e insufficiente presenza di Personale penitenziario, per i detenuti anziani rappresenta una vera e propria condanna a “morire di carcere”.

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