Addii
Giudici, il vescovo che raccontò la sua malattia
Si è spento ieri a 84 anni, Giovanni Felice Giudici, vescovo emerito di Pavia e, in precedenza, vicario del cardinal Martini a Milano. Fu presidente di Pax Christi. Già sacerdote, volle laurearsi in Lingue e letterature moderne nel 1972 alla Bocconi. In una videointervista a Diletta Grella raccontò la sua esperienza di dializzato
A lungo era stato il “vescovo laureato”, anzi il “vescovo bocconiano”, visto che Giovanni Giudici, presule emerito di Pavia, scomparso ieri a 84 anni, aveva conseguito la laurea in Lingue e Letterature moderne nella università commerciale milanese. Lo fece nel 1972, da prete, essendo stato ordinato sacerdote nel 1964. Un percorso così diverso da molti sacerdoti della sua generazione, entrati in seminario prima di intraprendere gli studi universitari. Giudici, varesino, maturità classica e un anno di studio negli Stati Uniti – altra particolarità quest’ultima per un giovane di fine anni 50.
Vicino al cardinal Martini che lo volle vicario
Molto vicino a Carlo Maria Martini, Giudici sarà a lungo vicario diocesano a Varese, quindi ausiliare a Milano, e poi anche vicario generale. Nell’ambito della Conferenza episcopale italiana – Cei, si occuperà molto anche di temi sociali, come la presidenza del consiglio di Pax Christi, a cui fu chiamato nel 2009, e la partecipazione alla Commissione Cei “per i problemi sociali e i lavoro”.
E proprio Pax Christi lo ricorda con un commosso saluto: «Ciao, don Giovanni».
Ma giudici, oltre che il vescovo bocconiano è stato anche il vescovo – paziente: ammalatosi, aveva infatti dovuto sottoporsi a dialisi quando stava per lasciare il suo ministero, nel 2013, per sopraggiunti limiti di età. I pazienti del reparto dell’IRCCS Maugeri Pavia guidato dal professor Ciro Esposito avevano cominciato a conoscere “monsignor vescovo” che si attaccava con loro, per ore, alle macchine che “lavavano” il sangue. Spesso lo si poteva trovare in cappella, al primo piano, in silenzioso raccoglimento su una panca, fra gli altri pazienti.
In un video la sua esperienza di dializzato
E proprio di questa sua condizione di ammalato aveva parlato, in maniera molto toccante, in una intervista della collega Diletta Grella per la Fondazione Salvatore Maugeri. Un video, che potete vedere sotto, e in cui parlano anche il primario Esposito e l’infermiere Giuseppe D’Anna, che lo seguiva nella dialisi divenuta domiciliare, nell’ambito di un programma regionale che consente di assistere i dializzati a casa loro, con il controllo da remoto del reparto pavese.
«Guarda», dice nel video il vescovo, «la sofferenza ha sempre una capacità di maturarci. Perché quando soffri riconosci che c’è un aspetto della vita che va al di là della sofferenza. È la tua dignità, il tuo desiderio di vivere, la tua possibilità di amare, di essere amato. Penso che il dolore non è inutile per nessuno».
La foto in apertura è tratta dal video di Fondazione Salvatore Maugeri che potete vedere sotto.
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