Cultura

Giubileo, tutte le Porte di carità di Bergoglio

Il papa ha concesso ai vescovi la facoltà di aprire Porte Sante in strutture caritative dove si sperimenta ogni giorno la misericordia. E molte diocesi hanno risposto all'appello. Ecco, dal Piemonte alla Sicilia, le strutture di solidarietà che "valgono" quanto San Pietro

di Gabriella Meroni

Non solo San Pietro, ma tante altre chiese della Misericordia saranno aperte per questo Giubileo, il primo "diffuso" della storia. Non solo chiese, in verità: l'altra innovazione introdotta da Bergoglio è stata infatti l'aver concesso lo status di Porta giubilare a molti "santuari della carità", strutture in cui vengono accolti poveri, malati, minori e persone in difficoltà. La ricognizione di queste oasi del perdono solidale copre l'intero Stivale, dal Piemonte alla Sicilia passando per Roma e Napoli.
Si parte da Torino, dove una Porta Santa sarà aperta il 20 dicembre all'interno della chiesa del Cottolengo, alla Piccola casa della Divina Provvidenza, dove ogni giorno più di 500 persone si siedono alla mensa, centinaia al Centro di ascolto, molti disabili trovano accoglienza nei vari gruppi diurni di ospitalità, oltre a tutti gli anziani che dimorano nelle diverse case di accoglienza. In Lombardia il cardinale Angelo Scola ha deciso di collocare due porte sante in altrettante strutture non profit al servizio dei deboli: la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, alle porte di Milano, e il centro Don Gnocchi, con la chiesa dedicata al santo don Carlo, nel cuore della città.

E sempre a proposito di penitenza, il prossimo 27 dicembre monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova, aprirà la Porta Santa alla cappella del carcere Due Palazzi, l’unico istituto di reclusione insieme a quello di Rieti inserito nelle celebrazioni, anche se papa Francesco ha stabilito nella Bolla di indizione del Giubileo che la porta di ogni cella sarà uguale al portone di San Pietro per i detenuti che la attraverseranno chiedendo la misericordia di Dio. A Trento, poi, il Giubileo si aprirà per la Chiesa locale domenica 13 dicembre in un simbolico luogo di carità, il centro di accoglienza notturno della Caritas “Bonomelli” sul Lungadige a Trento, dove l'Arcivescovo Bressan si recherà per un momento di riflessione e testimonianza insieme ai circa 60 ospiti e ai volontari.

In prima linea sul fronte del Giubileo diffuso c'è la Diocesi di Rimini, dove il vescovo Francesco Lambiasi ha elevato ben cinque luoghi al rango di santuari di carità: la mensa della Caritas diocesana, la mensa di Sant’Antonio gestita dai Padri Cappuccini di Santo Spirito, la Casa del Perdono e il Pronto soccorso sociale di Sant’Aquilina, entrambi facenti capo all'associazione Papa Giovanni XXIII, e la comunità di Montetauro che ospita disabili gravi.

Nel Lazio, oltre al carcere Vazia di Rieti, dove la Vigilia di Natale monsignor Domenico Pompili aprirà la Porta Santa, anche la città di Roma aggiunge alle quattro basiliche papali un altro luogo giubilare, l'ostello della Caritas romana in via Marsala (zona stazione Termini) dove il papa si recherà il 18 dicembre e visiterà la mensa per i poveri dedicata a Karol Wojtyla. Inoltre il 17 dicembre la sede di Palidoro dell’Ospedale Bambino Gesù diventerà a tutti gli effetti luogo giubilare per diocesi di Porto-S. Rufina: qui si aprirà la Porta della Misericordia della cappella dell’Ospedale, nel Padiglione Paolo VI, designata dal vescovo Gino Reale come una delle 4 Porte Sante della diocesi, che si estende da Fiumicino a Santa Marinella, fino a Castelnuovo di Porto.

Non è finita. In Abruzzo ancora un centro Caritas, la Cittadella dell’accoglienza di via Alento a Pescara, vedrà l'inaugurazione di un'altra Porta Santa, mentre in Campania si incontrano due “Porte della Carità”, rispettivamente presso il Centro Pastorale don Tonino Bello di San Giuseppe Vesuviano e quello dedicato a San Paolino di Pomigliano d’Arco, entrambi nella Diocesi di Nola. I due centri Caritas saranno Chiese giubilari a tutti gli effetti, al pari della Cattedrale e degli altri Santuari scelti dal vescovo monsignor Depalma.

In Puglia, ad Andria, il Vescovo Raffaele Calabro ha emesso un Decreto con cui stabilisce che "tutti coloro che, veramente pentiti e mossi da carità, attraverseranno la Porta della Casa di Accoglienza S. Maria Goretti” (gestito dall'ufficio Migrantes della Diocesi) potranno sperimentare la Misericordia di Dio. Infine, a Palermo la Porta Santa si aprirà in Cattedrale, nel santuario di Santa Rosalia e in quello di Altavilla Milicia ma anche nella «porta degli ultimi» situata nella Missione Speranza e Carità di Biagio Conte (nella foto, il dormitorio), e in particolare nella chiesa in costruzione nella sede di via Decollati, sulle rive del fiume Oreto, dove vengono ospitate da anni 700 persone, soprattutto migranti e senza fissa dimora. Una chiesa che però assomiglia più a un cantiere, tanto che si sta lavorando alla cotruzione di una porta da aprire simbolicamente il 20 dicembre per diventare la «Casa di preghiera per tutti i popoli», come recita un cartello già collocato all’ingresso.

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