Cultura

“Giù le mani dai volontari”

Troppo spesso si pensa che spetti loro coprire i vuoti dello Stato. Ma così facendo si uccide il loro ruolo

di Redazione

Lo scorso ottobre a Mulino Silla, casa madre di don Pierino Gelmini e delle Comunità Incontro, si è svolto un convegno sulla natura e sul ruolo del volontariato cattolico. «Il volontariato non può essere una pezza alle inadempienze del pubblico»: don Gelmini aveva aperto così la due giorni. Per continuare: «Il volontariato cattolico deve essere, da parte sua, geloso custode dei propri ideali e valori e della propria autonomia senza pretendere garanzie e coperture economiche che lo rendano semplice emanazione ausiliaria dello Stato». Tra i moltissimi interventi di reazione all?invito e alla provocazione di don Pierino anche quello autorevole del presidente Scalfaro. Una riflessione che qui ci sembra opportuno ricordare nell?occasione della giornata internazionale del volontariato.
«Il volontario è uno che, senza essere chiamato, sente il bisogno di correre per aiutare un?altra persona, più persone che hanno bisogno, senza attendersi retribuzione e senza neppure sperare in un grazie. Volontario! Molte volte oggi noi abbiamo un fenomeno patologico e cioè: la parte pubblica non riesce ad assolvere un compito, o non riesce ad assolverlo subito, e non riesce a risolverlo completamente, e giunge il volontariato che surroga, copre un vuoto, interviene. Non è attività di volontariato questa, è ancora un momento patologico, perché lo spazio del volontariato è lo spazio che la responsabilità pubblica deve rispettare, deve difendere, deve lasciare, quando la responsabilità pubblica ha coperto, come suo dovere, lo spazio che le compete. Questo è il punto di chiarezza oggi necessario: se la responsabilità pubblica interviene chiedendo di usare i volontari per risparmiare, si uccide il volontariato. Questo non è più volontariato! Lei, don Pierino, ha detto: ?Chiedo, presidente, che lei ci difenda!?. Io credo che difendervi sia un dovere di tutti, perché un Paese, uno Stato che dovesse, a un certo momento, soffocare, limitare, comprimere, o comandare in casa del volontariato, farebbe un atto di abuso, non risponderebbe ai suoi doveri, non rispetterebbe questo segno di democrazia, di libertà e di responsabilità, che è lo spazio del volontariato. Questo sentimento del sentirsi parte viva di quello che intorno ti accade; c?è qualcosa di più bello nella nostra Patria?».

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