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Giù le mani da Amina!

E' l'appello delle missionarie comboniane lanciato dall'agenzia Femmis, "Fermiamo le pietre dell'ipocrisia". Il testo del messaggio da inviare all'ambasciatore nigeriano in Italia

di Benedetta Verrini

“Apprendiamo con stupore e sdegno la conferma della condanna a morte per lapidazione emessa dalla corte d’appello islamica dello stato di Katsina (Nigeria) nei confronti di Amina Lawal, accusata di adulterio. Ci appelliamo non solo alla solidarietà femminile, ma chiamiamo in causa gli uomini perché si facciano protagonisti di una massiccia campagna contro una sentenza misogina e crudele. Consideriamo che una legge fatta da uomini per umiliare e relegare la donna a colpevole, vittima e oggetto dell’assurda superiorità maschile è da fermare”. Sono le prime parole dell’appello scritto dalla redazione di Femmis – Feminine missionary information service, il notiziario telematico femminile delle Missionarie Comboniane (Pie Madri della Nigrizia), che dopo la notizia della condanna di Amina, hanno inserito sulla homepage del loro sito www.femmis.org un durissimo comunicato rivolto all’ambasciatore nigeriano in Italia, cui si chiede la salvezza di Amina in nome anche del rispetto dei diritti della donna. Suor Elisa Kidanè, direttrice di Femmis, ha chiesto a tutti i lettori l’adesione alla campagna ?Fermiamo le pietre dell?ipocrisia!?: “Uomini: questa volta tocca anche e soprattutto a voi. Fermate chi avrà l?ipocrisia di scagliare la prima, seconda e le altre pietre contro una giovane donna nigeriana”. Ecco il testo dell’appello da inviare all’ambasciatore della Nigeria in Italia: Apprendiamo con stupore e sdegno la conferma della condanna a morte per lapidazione emessa dalla corte d’appello islamica dello stato di Katsina (Nigeria) nei confronti di Amina Lawal, accusata di adulterio. Rifiutiamo categoricamente una sentenza che vede penalizzata brutalmente ancora una volta la donna. Ci appelliamo non solo alla solidarietà femminile, ma chiamiamo in causa gli uomini perché si facciano protagonisti di una massiccia campagna contro una sentenza misogina e crudele. Consideriamo che una legge fatta da uomini per umiliare e relegare la donna a colpevole, vittima e oggetto dell’assurda superiorità maschile è da fermare. Il nostro impegno per il riconoscimento dell’uguaglianza e dignità della donna passa non solo da prese di posizioni femminili, ma anche dalla rottura del silenzio da parte degli uomini. Chiediamo, per questo, l’adesione alla Campagna: FERMIAMO LE PIETRE DELL’IPOCRISIA! Uomini: questa volta tocca anche e soprattutto a voi. Fermate chi avrà l’ipocrisia di scagliare la prima, seconda e le altre pietre contro una giovane donna nigeriana. Se non vuoi essere responsibile della lapidazione di Amina, rompi il silenzio che uccide. Invia il seguente testo per e.mail (nigerian.rome@iol.it oppure embassy@nigerian.it) all’Ambasciata Nigeriana in Italia e coinvolgi in questa iniziativa il maggior numero di persone. Le redazioni Femmis/Raggio Via Cesiolo, 46 tel. 045/ 830 27 88 – 830 3 1 49 Campagna: FERMIAMO LE PIETRE DELL’IPOCRISIA Sua Eccellenza Ambasciatore della Nigeria in Italia Via Orazio 18 – 00193 – Roma In forza del diritto alla vita di ogni persona e del suo potere istituzionale, chiediamo il suo immediato intervento per fermare la decisione di omicidio per lapidazione di Amina Lawal cittadina nigeriana. Distinti saluti. Firma___________________________ Data________________    

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