GiSeSI, lo sviluppo locale del Sulcis Iglesiente passa per il coinvolgimento dei giovani
Il progetto dell'associazione Arcipelago Sardegna punta in particolare alla mappatura degli immigrati di seconda generazione, un mondo complesso di cui ancora non si conosce l'entità: molti di loro, infatti, non hanno ancora ottenuto il riconoscimento della cittadinanza italiana, nonostante siano nati in Sardegna. Un partenariato locale e nazionale sostiene l'iniziativa, che viene affiancata da enti locali, scuole e imprese
Lo sviluppo locale del Sulcis-Iglesiente, una delle aree della Sardegna più depresse sotto il profilo economico, passa attraverso la valorizzazione dei giovani che vi risiedono stabilmente, in particolare gli immigrati di seconda generazione. Ne è convinta l’associazione Arcipelago Sardegna, che ha avviato il progetto “GiSeSI” (Giovani Seconde generazioni di migranti nel Sulcis Iglesiente), ideato con un ampio partenariato locale e nazionale (composto da Casa Emmaus, Gal Sulcis, Fondazione Leone Moressa, Il Sicomoro, Ial Cisl, Anolf Sardegna, Unimed, Poliste, Centro Servizi Camera di Commercio di Cagliari, Università di Cagliari) e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna.
« Conoscere, formare e cooperare: sono queste le parole chiave di GiSeSI , partito in questi giorni con la prima fase attraverso il coinvolgimento di tutti gli Istituti scolastici superiori del territorio in stretta collaborazione con lo staff del progetto nella ricerca dei dati e nella descrizione della realtà territoriale delle comunità immigrate, con una particolare focalizzazione sulle seconde generazioni», spiega Caterina Benoni , giovane presidente di Arcipelago Sardegna. «Luogo privilegiato di questa analisi sono i Comuni di Iglesias e Carbonia, le cui Amministrazioni hanno già offerto un'ampia apertura di collaborazione. Il nostro progetto punta molto sul coinvolgimento istituzionale e sulla disponibilità mostrata dai sindaci e dagli assessori delle due principali città del Sulcis Iglesiente. Ed è proprio questa apertura che apre a prospettive molto importanti. In questa prima fase abbiamo anche pensato di arricchire il partenariato con il contributo di un ulteriore ente di ricerca nazionale, IDOS , che collaborerà nella prima fase di lettura della realtà locale dei giovani di seconda generazione».
Obiettivo primario è la mappatura di quel complesso universo che coinvolge gli immigrati, molti dei quali ancora non hanno ottenuto il riconoscimento della cittadinanza italiana nonostante siano nati in Sardegna. Un mondo da scoprire, di cui non si conosce con esattezza l'entità. «A gennaio – sottolinea Maria Giovanna Dessì , responsabile segretariato progetto GiSeSI – inizieranno gli incontri di presentazione del progetto nei Comuni partner, per sviluppare l'opportunità di un amplio pubblico e presentare la successiva fase di formazione che coinvolgerà i giovani. Il progetto metterà in campo l'erogazione di borse di studio che andranno a sostenere le migliori idee nate dalle “alleanze per il miglioramento”, frutto dell'unione dei giovani del territorio sia di “seconda generazione da immigrazione” che di origine locale. GiSeSI vuole offrire, da un lato, nuove possibilità di crescita e potenziamento delle competenze per i giovani, e dall'altro stimolare una riflessione pubblica sulle opportunità di crescita e sviluppo che ci vengono offerte dalle diversità e dalla loro valorizzazione. Infatti, nonostante i progressi ottenuti grazie alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, i trenta articoli restano ancora un miraggio per una parte importante dell'umanità. Milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa di guerre e persecuzioni. Migranti e rifugiati vengono privati dei loro diritti fondamentali e discriminati. Risulta quindi fondamentale, 73 anni dopo la Dichiarazione, prosegue nell'opera di sensibilizzazione e promozione dei diritti fondamentali, soprattutto alle nuove generazioni. GiSeSI, in modo trasversale, intende fare anche questo».
Sono alcuni previsti step fondamentali. Innanzi tutto l'elaborazione di dati aggregati e qualitativi, relativi alla presenza di comunità immigrate nel Sulcis Iglesiente , con uno specifico dettaglio informativo sulle seconde generazioni e sulle loro necessità in materia di idee di sviluppo sul territorio. Poi la condivisione mirata delle informazioni e degli obiettivi del progetto , l'illustrazione degli obiettivi agli attori socio-economici del territorio e la divulgazione delle informazioni, grazie all'attività di ricerca e analisi sulle caratteristiche ed esperienze dei giovani del territorio. Fondamentale la formazione dei destinatari, attraverso l'organizzazione di moduli teorici e laboratori pratici dedicati a giovani del territorio, scuole, amministrazioni locali e operatori dello sviluppo, per offrire una formazione organica sui temi dello sviluppo locale e dei processi migratori.
Di grande importanza il supporto professionale per la progettualità, che passa per le attività che coinvolgano i giovani che hanno manifestato interesse per azioni di miglioramento delle proprie competenze o di sviluppo professionale in ambito sociale, economico e/o imprenditoriale in parallelo all'attività di formazione . Il progetto, inoltre, prevede un concorso di idee e la selezione di proposte innovative, costruiti dalle “alleanze di miglioramento” costituite dai giovani partecipanti, cui i migliori tre saranno premiati con borse di studio e lavoro. L'obiettivo del concorso è rendere protagoniste le giovani generazioni, affidando loro la possibilità di immaginare nuove opportunità di sviluppo per il futuro del territorio, anche in un'ottica multiculturale. Se da un lato alcuni giovani saranno premiati, tutte le idee al concorso resteranno a disposizione degli attori del territorio così da nuove prospettive di lungo periodo da poter crescere per la crescita del Sulcis Iglesiente.
Il progetto GiSeSI si concluderà nel giugno del 2022.
Crediti: foto gentilmente concesse da Casa Emmaus, partner del progetto GISESi
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.