Non profit
Giro dItalia per i Ds. Alla ricerca della società perduta
In 50 città 200 incontri per dialogare con oltre 2mila realtà. Il primo a Roma. Mimmo Lucà, responsabile per il Terzo Settore, spiega le ragioni del viaggio solidale
I Ds si sono messi in viaggio, un viaggio tutto particolare e, volendo, poco politico. Quello della solidarietà, inaugurato dalla nuova segreteria politica della Quercia perché, riconosce il responsabile del Terzo settore, Mimmo Lucà «negli anni passati abbiamo delegato fin troppo il rapporto con il mondo dell?associazionismo e del volontariato al governo, in particolare al ministero degli Affari sociali, guidato da Livia Turco, e agli amministratori locali». E il partito? Ha latitato, appunto. Veltroni o D?Alema che si chiamasse il segretario, fa capire Lucà. Oggi il segretario si chiama Piero Fassino, è torinese (come Lucà, «ma io sono d?importazione», ride, «un calabropiemontese emigrato») e, con tutti i grattacapi che si trova, ha deciso di farsi anche lui qualche tappa del viaggio dentro il mondo della solidarietà, che toccherà circa 50 città d?Italia con l?obiettivo di ?ascoltare? almeno 2mila tra associazioni, gruppi, ong, cooperative sociali, per un totale di 150 incontri.
«Purtroppo», riconosce lo stesso Lucà, «persino il rapporto con gruppi e associazioni a noi vicine, come l?Arci, si era incrinato a causa del voto della maggioranza del gruppo parlamentare Ds sulla guerra». Non a caso, a Roma, lo scorso 10 aprile, è stato proprio Fassino a voler incontrare, nella prima e inaugurale tappa del viaggio, la direzione nazionale dell?Arci, la Tavola Valdese (interlocutore privilegiato nella stesura della legge, varata la scorsa legislatura, sulle intese con le confessioni acattoliche) e la Comunità di sant?Egidio discutendo di pace e guerra nel mondo. Al centro degli incontri romani, naturalmente, il Medio Oriente, ma anche un possibile ?allargamento? della guerra degli Usa e della Nato. Inoltre, Fassino ha discusso, in questo come in altri incontri, della legge sull?immigrazione che il governo sta per varare, registrando la «forte preoccupazione dell?intero settore per una legge repressiva», ma anche, e soprattutto, ha ascoltato (e inteso?) le ragioni del Terzo settore su temi caldi come la legge sull?impresa sociale, il varo dell?Authority sulle onlus, la perdurante latitanza nell?attuazione della legge quadro sull?assistenza e mille piccoli e grandi problemi «perché», spiega Lucà, «abbiamo voluto soprattutto rilanciare e riannodare i fili di un dialogo mai finito, ma diventato, negli anni, flebile e alquanto autistico, da parte nostra».
Fassino ha rilanciato con forza la richiesta di «scelte politiche vere, a favore della socialità e della solidarietà nel rispetto del ruolo di tutti», chiedendo «maggiori risorse finanziarie, leggi, e un quadro normativo più semplice». «L?azione del governo ci preoccupa», rincara la dose Lucà, «specie su punti caldi come il lavoro, la sanità, l?assistenza e l?immigrazione: non punta a rafforzare il principio di sussidiarietà tra Stato e privato, ma a forzare l?ingresso di una logica mercantile all?interno del Terzo settore, come l?iter della legge sull?impresa sociale in parte dimostra. L?Authority l?aspettiamo al varco, ma speriamo abbia soprattutto una funzione promozionale, mentre sul fronte della cooperazione internazionale registro dei fatti. A fare il punto sui progetti di solidarietà, a dieci anni dalla guerra in ex Jugoslavia, ai primi di aprile, a Sarajevo, noi Ds c?eravamo, Prodi anche, in prima fila, ma del governo nessuno, ambasciatore compreso. Comunque, fuor di polemica, noi ci batteremo per una seria legge sulla cooperazione allo sviluppo, riforma mancata della scorsa legislatura, e per la legge sulla cooperazione sociale partendo dalla riforma Turco». Progetti seri, dunque, di rilancio e di attenzione per il Terzo settore, da parte dei Ds: resta solo da capire se la capacità d?ascolto è a 360 gradi. «Certo», ribatte Lucà, «per fare solo qualche esempio si pensi a ciò che è stato fatto sul tema delle tossicodipendenze e delle politiche per la famiglia, con la ministra Turco e dal gruppo Ds, del quale ero il vicepresidente».
Info:
Per dialogare con l?area Terzo settore Ds,www.dsonline.it/partito /aree/terzosettore/index.asp
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