Cultura

Girasoli e colza nel serbatoio, così si coltiva l’energia

Nell’attesa, non si sa ancora quanto prolungata, dell’idrogeno, l’agricoltura ci viene in soccorso per ridurre l’impatto ambientale delle emissioni delle autovetture.

di Francesco Agresti

Grazie alla rivoluzione del serbatoio gli agricoltori italiani ?coltiveranno? energia. Lo scorso 8 marzo è stato convertito in legge il decreto Agricoltura, misura d?urgenza chiesta dalle associazioni degli agricoltori per fronteggiare la crisi di mercato determinata dall?influenza aviaria, crisi che sta causando all?intero settore avicolo perdite per 5 milioni di euro al giorno. Sono stati confermati lo stanziamento di 100 milioni di euro per finanziare interventi per il salvataggio e la ristrutturazione degli allevamenti, indennizzare il fermo produttivo e il mancato reddito dovuto al blocco della movimentazione, la sospensione dei versamenti previdenziali, tributari e creditizi fino al 31 ottobre 2006, nonché la possibilità di concedere mutui per la riconversione e la ristrutturazione. «Un provvedimento articolato», sottolinea il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, «che, oltre agli interventi per gli allevamenti avicoli, contiene anche misure per ridurre lo smog nelle città con l?obbligo di utilizzare biocarburanti derivanti dalle coltivazioni nazionali». In particolare la norma sui biocarburanti prevede dal 1° luglio 2006 l?obbligo, per i produttori di idrocarburi, di immettere nella rete distributiva nazionale biocarburanti di origine agricola (biodiesel o bietanolo) in misura pari all?1% dei carburanti in vendita, sia diesel sia benzina. Tale percentuale dovrà essere incrementata di un ulteriore punto percentuale all?anno, fino al 2010. Il biocarburante che deriva dalle coltivazioni agricole viene prodotto attraverso processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall?esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture tra cui colza e girasole. Grazie a questa norma saranno distribuiti in Italia circa 400mila tonnellate di biocarburanti che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. Con il biodiesel è possibile ridurre dell?80% le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili, mentre con il bioetanolo si riducono della metà le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene e di oltre il 70% l?anidride solforosa; cali più contenuti si hanno anche per il particolato e le polveri sottili. «Coerentemente con il Libro verde sull?energia», conclude Bedoni, «l?Italia coglie una opportunità che concilia le esigenze di ridurre l?inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto, con la necessità di trovare fonti energetiche alternative al gas e al petrolio». www.coldiretti.it. www.governo.it


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