Volontariato
Giovanni Serra: «Mi sento un moderno don Chisciotte»
Giovanni Serra è nato a Cosenza nel 1964. Laureato in Scienze geologiche, è sposato e ha due figli. Presidente della coop sociale Delfino lavoro, dal 2000 è coordinatore di Civitas Med
Se mi guardo alle spalle rifarei tutto allo stesso modo». A Giovanni Serra, 43enne calabrese, non piace nascondersi dietro le quinte, soprattutto quando c?è da fare un bilancio degli ultimi 12 anni della sua vita, «quelli in cui ho cambiato vita, diventando cooperatore».
Con alle spalle una laurea in Scienze geologiche e un lavoro di responsabile redazionale per una rivista informatica, Serra ha scelto il non profit quasi per caso: «Un amico mi ha chiamato, nella loro cooperativa avevano bisogno di aiuto nel settore grafico, ci sono andato subito». Era il 1995. Cinque anni dopo, Serra sarebbe divenuto il presidente di quella stessa cooperativa, la Delfino Lavoro di Cosenza. Oggi quel ruolo lo conserva ancora, e ad esso ha aggiunto un altro impegno di rilievo, quello di coordinatore dal 2004 di Civitas Med, l?edizione per il Centro – Sud Italia della kermesse della solidarietà di Padova. «Non è facile lavorare nel sociale in un territorio come la Calabria, ci vuole molta passione», racconta Serra. «A volte sembra di essere un moderno don Chisciotte, i cui mulini a vento sono il poco lavoro e, quando ce n?è, il lavoro nero che sminuisce il valore di chi fa le cose per bene».
La sua Delfino Lavoro, che dà la possibilità a ex tossicodipendenti di reinserirsi lavorando nella comunicazione sociale e nei servizi ambientali, lotta ogni giorno per trovare mercati ?puliti? in cui il proprio prezzo sia concorrenziale e non maggiore di quei prodotti di dubbia provenienza. «La vera sfida in questa regione è favorire le connessioni tra enti non profit, per poter cambiare il contesto in cui lavoriamo», aggiunge. La sua scelta, di «grandi fatiche e poche soddisfazioni personali, dove l?esperienza arriva soprattutto dai fallimenti», ha avuto ancor più risonanza quando Serra è stato eletto assessore alle Politiche sociali del Comune di Cosenza, «esperienza breve ma intensa, due anni nei quali lavoravo anche di notte».
E la famiglia? Il cooperatore è sposato da 15 anni e ha due figli, una ragazza di 14 anni e un bimbo di 9. «Far capire loro il senso del mio lavoro è sempre dura, ma ne vale la pena», ammette Serra. «Se si vuole migliorare la società in cui si vive, serve impegnarsi in prima persona».Oggi alla Delfino Lavoro sono in dieci, più della metà persone svantaggiate, «che con il terzo settore si sono rifatti una vita». L?ultima battaglia di Serra si chiama csr, la responsabilità sociale d?impresa: «Al prossimo Civitas Med di fine ottobre spingeremo su questo tema, quasi sconosciuto in Calabria». Un?altra sfida, dunque. «Un cammino sempre in salita, ma che vale la pena continuare perché basato su un?esperienza collettiva, di amicizia e speranza», spiega Serra. «Di certo non per salvare il mondo, più semplicemente per offrire nuove e oneste opportunità a chi le merita».
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