Volontariato

Giovanni Abbagnano: «La mafia? Ora giochiamo ad armi pari»

Giovanni Abbagnato è passato al mondo dell’associazionismo tout court per dare «concretezza alla lotta alla mafia» e oggi all’interno di Libera è coordinatore e responsabile...

di Chiara Sirna

Ex sindacalista Cgil, Giovanni Abbagnato è passato al mondo dell?associazionismo tout court per dare «concretezza alla lotta alla mafia» e oggi all?interno di Libera è coordinatore e responsabile dell?area palermitana. Come si lotta contro la mafia nella terra della mafia? La scommessa è collegarsi con realtà esterne, scuole, associazioni e istituzioni. Non deve mai venire meno l?appoggio dello Stato, ma se non vogliamo fare in modo che la criminalità resti il rifugio più sicuro dobbiamo saper dare un?alternativa efficace. In che modo, creando lavoro? Certo, quello è il primo passo. I boss danno da mangiare, ma se noi facciamo lo stesso allora giochiamo ad armi pari. All?inizio, per esempio, siamo partiti in un clima di sfiducia, le banche non ci davano credito, poi otto Comuni si sono raccolti nel consorzio Sviluppo e legalità per darci i terreni in comodato. Se viene meno la rete di protezione delle istituzioni per noi è la fine. Invece i vostri campi sono fonte di sussistenza… Non solo quelli. A Trapani una ditta di calcestruzzi dopo l?arresto del titolare avrebbe dovuto chiudere i battenti, ma Libera, la prefettura e le istituzioni hanno aiutato i lavoratori a costituirsi in cooperativa. A Palermo abbiamo creato un tavolo di lavoro per mettere a disposizione di famiglie disagiate case vuote, già confiscate, ma ora questa iniziativa è in stand by in attesa di un ulteriore sostegno da parte degli enti locali.


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