Sostenibilità
Giovani talenti in campo tra tecnologia e sociale
A Mind Milano la prima giornata del Social Innovation Campus che si conclude giovedì 29 con la premiazione dei progetti vincitori dei due Hackathon e del Contest Social Tech. Sperimentazioni e approfondimenti per progettare soluzioni tecnologiche a impatto per un futuro sostenibile
di Redazione
Imprese profit, sociali e realtà del Terzo settore condividono oggi più che mai due grandi sfide: la capacità di innovare e la necessità di attrarre giovani talenti. Cresce l’utilizzo di tecnologie e dell’Intelligenza Artificiale, che modificano velocemente processi produttivi e professioni, ma cresce anche il numero di neolaureati Stem che ritiene l’utilità sociale e l’impatto ambientale del lavoro rilevanti per la scelta del futuro professionale (tendenza evidenziata – ricorda una nota- dagli ultimi Rapporti annuali AlmaLaurea allo Youth Stocktaking Report, Ocse).
Talenti per costruire il futuro
La Social Innovation Academy di Fondazione Triulza ha voluto dedicare il Social Innovation Campus 2024 al tema “Skills 4 Social Innovation. I talenti di tutti per costruire il futuro“, mettendo insieme il 28 e il 29 febbraio – in momenti di confronto e di co-design – studenti delle scuole superiori, universitari, stakeholder Mind, imprese tech, finanza, startup a impatto, terzo settore, cooperazione, università, ricerca e istituzioni.
Un appuntamento, quello in corso, da cui ogni anno prendono il via nuovi percorsi di lavoro per implementare il raggio d’azione del “laboratorio” Mind Milano Innovation District, uno dei pochi distretti tecnologici a livello internazionale di innovazione con un dinamico cluster di economia sociale.
«Tutti i dati che arrivano dal nostro Paese evidenziano sempre di più l’importanza dello scopo sociale e ambientale all’interno delle carriere dei neolaureati. La crescita di questa tendenza è chiara ormai anche nel caso dei laureati Stem. Questo trend rappresenta una grande occasione per il terzo settore e per l’impresa sociale italiana. Anche gli studenti con elevate competenze sui temi dell’innovazione tecnologica devono riuscire a vedere nell’impresa a impatto sociale uno sbocco naturale del loro desiderio. Perché questo accada non serve solo un’offerta formativa orientata all’impatto sociale, ma servono anche reti e piattaforme diffuse per fare sistema tra gli attori che si occupano di sociale e tecnologia. Il Social Innovation Campus va proprio in questa direzione», spiega Mario Calderini, professore ordinario del Politecnico di Milano e Presidente del comitato scientifico della Social Innovation Academy in Mind.
Il digitale per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, videogiochi e applicazioni game design per raggiungere obiettivi d’impatto, progettazione partecipata e social design per rendere più sostenibili i servizi culturali, competenze manageriali e di ricerca al servizio di progetti di sviluppo e di imprese sociali, progetti di ateneo per praticare attivismo ambientale e sociale, modelli cooperativi per lo sviluppo delle aree interne. Sono alcuni dei progetti innovativi ad impatto illustrati oggi, 28 febbraio, nell’evento di apertura, da giovani imprenditori, cooperatori, studenti, ricercatori che hanno condiviso le loro visioni per un modello di business diverso con i main partner e sponsor del Campus.
«L’85% delle professioni che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato, è un dato che non deve spaventare, ma dobbiamo prepararci. Quello che è indubbio è che, in questa società complessa, che si affaccia sul futuro, si deve stringere sempre di più l’alleanza necessaria tra Pubblico, Privato e Privato sociale; le tre componenti Stato, profit e non profit saranno anch’esse sempre più interconnesse e chiamata a lavorare insieme. Il profit è sempre più alla ricerca di un’anima, il non profit necessita di competenze e professionalità, lo Stato non è in grado di reggere da solo ai mutamenti epocali, ad esempio sul fronte del welfare. Le nuove professioni hanno bisogno di skills, ma anche di un nuovo umanesimo. Non possiamo rassegnarci alla società dei tecnici», ha dichiarato il presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, intervenendo all’evento d’apertura.
L’edizione 2024 del Campus delinea alcuni ambiti di lavoro futuro in Mind, quale laboratorio sperimentale di un nuovo modello di economia sociale che, coinvolgendo le nuove generazioni, promuove sinergie e partenariati tra ricerca, aziende, terzo settore, economia civile e istituzioni. Un tema di cui si è parlato sono i nuovi modelli ed esperienze di volontariato che vedono coinvolti i giovani e le aziende.
Intelligenza artificile e big data
Riflettere su rischi e potenzialità dell’IA e dei big data è l’obiettivo di due incontri del 29 febbraio: la lectio magistralis “Intelligenza artificiale, realtà virtuale e discriminazioni”, a cura della professoressa Marilisa D’Amico e del professor Andrea Pinotti, dell’Università degli Studi di Milano, e il workshop “L’umanesimo dei big data: per una tecnica a valore condiviso”, a cura di UnipolSai, partner del Campus fin dalla sua prima edizione. Sempre sull’Intelligenza Artificiale Generativa quale soluzione di sviluppo sostenibile propone una riflessione Microsoft Italia, che avvierà nei prossimi mesi con Fondazione Triulza alcune iniziative rivolte ai giovani dei territori lombardi, dove l’azienda sta sviluppando la prima Cloud Region italiana, aperta nei mesi scorsi
«È grazie alle nostre reti, importanti antenne sociali e territoriali, che da cinque anni promuoviamo il Campus con l’idea di avvicinare le tecnologie al sociale, dialogando con i giovani. Ora vogliamo trasformare questa intuizione in iniziative concrete che consentano al Terzo settore e all’imprenditoria sociale di inserire giovani talenti con le loro competenze a supporto dello sviluppo di progetti di innovazione sociale. L’attenzione all’impatto e il protagonismo delle nuove generazioni è un’opportunità unica per generare cambiamento concreto nel mondo delle imprese, grandi e piccole, delle istituzioni, della ricerca e del Terzo settore, anche grazie a percorsi condivisi, verso uno sviluppo sostenibile», sottolinea Massimo Minelli, presidente di Fondazione Triulza.
Numerose le scuole superiori di II grado di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto che hanno aderito ai laboratori e attività in presenza e online durante le due giornate del Campus.
A chiudere il 29 pomeriggio la premiazione dei progetti vincitori dei due Hackathon e del Contest Social Tech.
I partner del Social Innovation Campus – protagonisti del programma culturale.
Il Campus è organizzato dalla prima edizione in collaborazione con le ancore di MIND Arexpo, Lendlease, Human Technopole, IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano. L’edizione 2024 è realizzata con il supporto di Microsoft e UnipolSai, in partnership con Coopfond, Fondo Sviluppo, General Fond, Umana, UniCredit – come main sponsor; A2A Life Company, CMB Carpi, Gruppo CAP, CVING, UNES – il Viaggiator Goloso® e Valore Italia – come sponsor. Ha ottenuto il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano. Il programma culturale è organizzato e promosso in collaborazione con numerosi content partner del mondo della filantropia, del terzo settore, dell’economia civile, della formazione e dell’innovazione: AVIS Regionale Lombardia, BEEurope, Cariplo Factory, Cesvip Lombardia, Consorzio Nazionale CGM, CSVnet Lombardia, CSV Milano, Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, Drimlab, Enaip Lombardia, Europe Direct, European Commission’s Joint Research Centre, Finlombarda, Fondazione Cariplo, Fratello Sole Scarl, Fondazione Social Venture GDA, ITS Angelo Rizzoli Academy, ITS Meccatronica Lombardia, ITS Move Academy, Legambiente Lombardia, Manageritalia Lombardia, Net, Rold Academy, Scuola di Restauro di Botticino, Università degli Studi di Milano Bicocca. Il Campus è reso possibile anche grazie al supporto tecnico di Epson, Il Portico Cooperativa Sociale, Mimesi – Media Intelligence, Mondovisione Soc Coop Soc Onlus, Planeat.eco, Smacrent, Stripes Coop Sociale Onlus e Zero Impack. Media partner sono Askanews, Nòva-Il Sole 24 Ore, Vita non profit.
Tutte le immagini sono da ufficio stampa
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.