Formazione
Giovani prof, la Gelmini faccia un concorso
Il Pd Bachelet ha presentato un'interrogazione al ministro Gelmini
di Redazione
Lo scorso 1 agosto il deputato del Pd Giovanni Bachelet ha presentato come primo firmatario una interrogazione rivolta al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per sapere se “data l’assenza di nuove modalità di reclutamento, il Ministro intenda almeno, secondo la legge vigente, bandire concorsi che, sulla base del merito e di un adeguato contingente di posti, consentano tanto ai migliori insegnanti già in graduatoria di accelerare il proprio ingresso negli organici, quanto ai migliori laureati degli ultimi anni, conseguita la nuova abilitazione, di giocare le proprie opportunità”.
Il parlamentare, che è anche presidente del Forum politiche dell’istruzione del Pd, ricorda le principali tappe del percorso che ha condotto all’attual e impossibilità di accedere all’insegnamento:
– la soppressione delle SSIS (giugno 2008);
– i ripetuti rinvii del nuovo sistema di abilitazione all’insegnamento;
– i due anni di attesa del nuovo regolamento sulla formazione iniziale, in vigore dal febbraio 2011 ma ancora non operativo;
– le varie comunicazioni (tra loro in parte contraddittorie) con le quali il Ministro ha invitato le università a istituire fin dall’anno accademico 2011-2012 le lauree magistrali previste dal regolamento;
– il fatto che il Miur non abbia ancora dato notizia dei criteri con i quali sarà determinato il contingente di posti da mettere a disposizione del nuovo sistema formativo;
– i modesti fabbisogni di nuovi insegnanti comunicati nelle settimane scorse dagli uffici scolastici regionali alle università per i tre anni scolastici dal 2012-2013 al 2014-15, dati secondo i quali risulta che in alcune classi di concorso come materie letterarie nella scuola secondaria di 1 grado il fabbisogno sarebbe addirittura nullo in tutta Italia;
– l’incongruenza di fabbisogni così modesti con gli oltre 100 mila incarichi a tempo determinato conferiti nel 2010-2011;
– il fatto che dopo tre anni di annunci (ultimo il 24 luglio 2011) il provvedimento ministeriale sulle nuove modalità di reclutamento che la legge delega coordinava con la nuova formazione iniziale non abbia ancora visto la luce;
– la mancata attivazione del tirocinio formativo attivo, che nel regime transitorio offrirebbe almeno una prima opportunità di abilitazione a chiunque si sia laureato dal 2007 in poi.
Ma la legge tuttora vigente, fa presente Bachelet, dispone che metà dei posti disponibili per il reclutamento degli insegnanti sia assegnato sulla base delle graduatorie permanenti (ora a esaurimento) e l’altra metà per pubblico concorso (non banditi da più di dieci anni), aperto ai neolaureati a partire dal 2008. Perché dunque non attivare urgentemente almeno i concorsi, visto che la legge lo consente?
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