Welfare

Giovani. Pdl dei Ds per bonus d’inserimento nel Mezzogiorno

700 euro e un percorso formativo che abbia come sbocco finale il posto di lavoro è la proposta dei Ds per combattere la disoccupazione giovanile al Sud

di Ettore Colombo

Una proposta di legge di iniziativa popolare che stabilisce l’assegnazione di un ‘bonus di inserimento’ per i giovani che cercano di inserirsi nel mercato del lavoro. Settecento euro e un percorso formativo che abbia come sbocco finale il posto di lavoro. E’ quanto propongono i Democratici di sinistra che nel corso di un convegno a Roma hanno ufficialmente lanciano l’iniziativa. “Il governo non ha il Mezzogiorno tra le priorità dell’agenda politica. Un fatto culturale prima ancora che politico che è preoccupante – denuncia il segretario della Quercia, Piero Fassino -. Questo è particolarmente grave perchè siamo convinti che non si rimette in moto l’Italia senza partire da queste aree che storicamente hanno conosciuto uno sviluppo minore rispetto al resto del paese”. Fassino ricorda a questo proposito i risultati ottenuti dai governi di centrosinistra durante i quali il Sud ha segnato dei “tassi di crescita più alti che nel resto del paese, una riduzione del livello di disoccupazione più alta che a livello nazionale e una crescita di nuove imprese anch’essa superiore che nelle altre aree del paese. Tra il 96 e il 2001 – dice ancora – la forbice dello sviluppo tra Nord e Sud si era molto ridotta, ma tutti questi indici si sono fermati da quando al governo è il centrodestra”. Il leader Ds critica anzi le scelte fatte dall’esecutivo perchè “hanno penalizzato proprio il Mezzogiorno, come la drastica riduzione delle risorse per i contratti d’area, la soppressione del prestito d’onore”. In questo quadro di disattenzione nei confronti del Sud c’è poi anche “un’assenza di programmi per la formazione e per la modernizzazione”. Fassino insiste nel sottolineare come il Mezzogiorno non debba essere visto “come un problema ma come la soluzione al rilancio dell’economia del paese”. Per il Mezzogiorno, dice, “serve una politica fondata sull’allocazione adeguata delle risorse per gli investimenti, sul sostegno quindi all’imprenditorialità meridionale ma anche un grande programma di modernizzazione infrastrutturale, fondamentale per la competitività di queste aree”. Sotto questo aspetto Fassino attacca la cosiddetta ‘legge obiettivo’ voluta dal Ministro Lunardi: “il fabbisogno per le infrastrutture, secondo i dati del ministero – dice – è di 125 miliardi di euro, nel Dpef dello scorso luglio si prevedono stanziamenti per 24 miliardi, la Finanziaria però ne ha previsti solo 4 e nelle destinazioni di spesa sono diventati due, di questi ne non ne è stato speso neanche uno. Questo – dice Fassino – è l’esito della politica di Lunardi”. La proposta dei Ds, che rientra nel più generale programma di politiche per il Welfare e per il sostegno al lavoro ha perciò uno scopo “promozionale e non assistenziale”. “Si tratta – spiega il segretario della Quercia – di un’indennità di inserimento lavorativo che accompagna il percorso formativo dei giovani nelle aree del Mezzogiorno e il cui sbocco finale è il posto di lavoro”. Per i Ds questa iniziativa, volutamente presentata come proposta di legge di inziativa popolare, vuole essere anche un’occasione di “mobilitazione sociale che riproponga il Mezzogiorno come grande tema della politica nazionale” su cui intendono sollecitare gli altri partiti del centrosinistra e che diventa perciò “parte del nostro programma di governo.

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