Giovani giocatori crescono: è allarme nel Regno unito
Abbandonati dalle istituzioni, "invisibili" a tutti, sanno nascondere il loro problema. E quando vorrebbero chiedere aiuto non sanno a chi rivolgersi: sono i giovani giocatori inglesi, che costituiscono 1/3 dei giocatori problematici del Regno Unito, con perdite che sfiorano i 75mila euro e indebitamenti personali di circa 12mila. E le lobbies? Puntano sul "gioco responsabile" e sui finanziamenti a pioggia a cliniche e comunità
Ne dà notizia "The Indipendent" (► qui); sono migliaiai i giovani giocatori d'azzardo indebitati che non riescono a chiedere aiuto, perché non sanno a chi rivolgersi.
I loro debiti si contano in migliaia di sterline, in media 10.000, equivalenti a 12.000 euro circa, e hanno un'età tra i 18 e i 24 anni. Costituiscono un terzo dei giocatori problematici del Regno Unito e la perdita media complessiva (sommata all'indebitamento di sopra) si aggiura sui 75.000 euro
Dirk Hansen, di GamCare, associazione che offre aiuto nel campo delle patologie del gioco d'azzardo, ha confermato che "questa è una dipendenza sempre più segreta, nascosta, che non si deve far conoscere agli altri. E questo costituisce un ulteriore problema".
Dirk Hansen, chief executive di GamCare
La lobby dell'azzardo inglese, di fronte a un allarme sociale sempre più grande, si appresta (cfr. oggi la notizia su BBC) a lanciare una campagna per il "gioco responsabile" e a finanziare progetti per la "cura" e la prevenzione. Progetti e campagne che, evidentemente, permettono a chi sfrutta questo settore di contenere entro certi limiti il problema, evitando che si riveli in tutta la sua durezza e metta realmente in scacco le logiche di un business che sacrifica volentieri il "patologico", consegnandolo a chi di dovere, purché abbia le mani libera nel campo della cosiddetta "normalità".
L'allarme che arriva dal Regno Unito assomiglia a quello già denunciato a più riprese da noi: caduta nel meccanismo dell'immiserimento relazionale e dell'usura, gioco a "debito", ricorso a soldi che dovrebbero essere destinati per altre attività, sperpero di sussidi pubblici.
Hansen conferma che "una parte del denaro che i giocatori stanno utilizzando possono averlo ricevuto dai loro genitori, come aiuto o paga, ma questi non ne sanno nulla. Abbiamo studenti che utilizzano i prestiti agevolati per lo studio spendendoli nell'azzardo". Scommettono e giocano con le slot machines. Si nascondono e, sempre più spesso, "coprono" la loro dipendenza con altre dipendenze: alcoolismo o droghe.
Una brutta storia. Una bruttisima storia, non c'è altro da aggiungere.
@oilforbook
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