Cultura
Giovani e Nobel scrivono la Dichiarazione della Fraternità umana
"Not Alone": in questi giorni, in Vaticano, molti giovani e 30 scienziati premiati col famoso riconoscimento, lavorano e riflettono, ispirandosi all’enciclica "Fratelli Tutti". In raccordo con altre otto piazze gemelle, scriveranno un manifesto della fraternità mondiale. Parolin: «Il vostro essere insieme, già segno di speranza». Fra le realtà sostenitrici del meeting anche Intesa Sanpaolo
È intitolato Not alone – World Meeting on Human Fraternity ed è il raduno mondiale sulla fraternità umana e a cui partecipano molti giovani e molte personalità. Si svolge in Vaticano, in Piazza S.Pietro e in altre otto piazze, con 30 premi Nobel presenti.
Si discuterà dei valori della Fratelli tutti, una delle encicliche che più rappresentato il pontificato di Francesco. Infatti, a organizzare l'iniziativa, è proprio la Fondazione Fratelli tutti, in collaborazione con la Basilica di San Pietro, il dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano Integrale e il dicastero per la Comunicazione, «per promuovere la cultura della fraternità, del dialogo e della pace» e porterà a una Dichiarazione della Fraternità umana, elaborata, in queste piazze mondiali, da questi giovani – soprattutto molti, moltissimi giovani, mondo dell’associazionismo, del Terzo settore – sui concetti cardine di dignità, giustizia, fratellanza.
«Oggi vi riunite come segno di speranza per il mondo», ha detto stamane il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, incontrando i presenti, «già il vostro essere qui insieme rappresenta un segno di speranza. Avete scelto infatti di far incontrare la ricchezza di differenze e di esperienze, di cui ciascuno è portatore, per testimoniare ciò che unisce la nostra umanità e ci permette di riconoscerci fratelli tutti, come il Santo Padre Francesco insegna con il suo magistero». Operare con spirito di fraternità, ha infatti spiegato Parolin, «è una responsabilità cui non può sottrarsi chi è chiamato ad animare la cultura delle relazioni internazionali».
Parolin h a proseguito sottolineando che «molti di voi, attraverso scelte e gesti compiuti in aree di conflitto, dimostrano con l’esempio della vita che nell’interruzione del dialogo i rapporti degenerano e che la fraternità che unisce è più forte del dolore che divide. Molti di voi possono testimoniare come tessere la paziente trama del dialogo sia faticoso, spesso tortuoso e non di rado inappagante, ma è quanto di più nobile vi sia per il bene della comunità umana, sia a livello locale che internazionale».
Intesa Sanpaolo, con una nota, fa sapere di sostenere l'iniziativa: «Nell’ambito del supporto all’importante evento voluto da Papa Francesco», si spiega nel comunicato, «il Gruppo ha inoltre contribuito alla realizzazione con Coldiretti del mini Villaggio, situato fra via della Conciliazione e Piazza San Pietro (Piazza Pio XII), allestito anche nella giornata di domani 11 giugno. Sempre a San Pietro, Intesa Sanpaolo è stato unico sostenitore del restauro della Cupola Maggiore, realizzato dalla Fabbrica di San Pietro. I lavori, resosi necessari dal degradato stato di conservazione sono durati alcuni anni e hanno interessato contrafforti e specchiature della Basilica».
La foto in apertura è la piazza collegata dall'Etiopia, sotto la diretta da Piazza S.PIetro.
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