Giovani d’azzardo: più di un milione in Italia

di Marco Dotti

Quarantacinquemila. Tanti sono gli studenti coinvolti nell’indagine condotta del Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa. Quarantacinquemila (per chi ama i numeri: 45.000) studenti delle scuole medie e superiori che hanno risposto a domande specifiche sul gioco e l’azzardo. 

Dalle proiezioni sulle loro risposte i ricercatori di Pisa hanno ricavato un dato impressionante: sono oltre un milione che dichiarano di aver giocato denaro nel corso del 2012.  Sono invece seicentotrentamila (sempre per gl iamanti delle cifre: 630.000) i minorenni che  hanno speso almeno un euro al gioco. Il loro profilo di rischio è classificato come “moderato” per l’undici e otto per cento (11,8%), ma il sette per cento (7%) evidenzia una “modalità di gioco problematica”.  

Gratta& Vinci, Lotto istantaneo e Superenealotto sono le modalità di gioco preferite dalla ragazze. I ragazzi, al contrario, si dedicano per un 30 per cento alle scommesse sportive e per un diciannove per cento al poker nella variante texas hold’em. 

In linea generale, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i quindici e i sessantaquattro anni che ha puntato soldi almeno una volta è passata dal quarantadue (42%) al quarantasette  (47%) per cento.

I giocatori, in Italia, sarebbero quindi  circa diciannove milioni: la maggior parte non presenta alcun profilo di rischi, mentre 2 milioni presenta un profilo di rischio basso, e un ulteriore milione presenta comportamenti problematici. 

Secondo la ricerca del Cnr è cresciuta la quota delle giocatrici, che passa dai cinque milioni del 2007, ai sette milioni e mezzo dell’ultima rilevazione. Dati su cui riflettere.

@CommunitasBooks

 

 

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.