Economia
Giornate di Bertinoro, il Terzo pilastro impara a riconoscersi
Successo per l'edizione 2022: duecento ospiti e oltre un migliaio in streaming, per due giorni a discutere di futuro. Nuovi bisogni e nuovi scenari come quello in cui si stanno affermando le cooperative di comunità che, in 3 casi su 5, sono attive nelle aree interne del Paese
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«Bilancio positivo per la XXII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile che chiude oggi il sipario registrando un record di presenze con oltre 200 partecipanti a Bertinoro e più di mille collegamenti in diretta streaming»: lo dice, con la sua nota finale, Aiccon, il centro-studi dell'Università di Bologna che organizza questo appuntamento ormai da 22 anni.
«Come è possibile ricostruire un nuovo patto sociale, mettendo al centro la persona e il bene comune?», prosegue la nota, «la risposta implica una responsabilità di tutti che non può che partire dal "Riconoscersi", tema intorno a al quale si sono confrontati gli oltre 30 relatori dell’edizione 2022. Accademici, personalità del Terzo settore, delle istituzioni, giornalisti e studenti hanno discusso, dialogato e avanzato sul “riconoscimento” come premessa per una pagina ancora da scrivere e su cui il Terzo Pilastro è chiamato a un rinnovato protagonismo per rispondere a domande spesso eluse».
Al centro della prima sessione di sabato il tema delle aree interne, Antonio De Rossi (Politecnico di Torino) Sergio Gatti (direttore Generale Federcasse) e Emilio Casalini (Cooperativa di Comunità Identità e Bellezza – Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca, Agrigento) si sono interrogati sulle sfide future di questi territori e su quale ruolo può svolgere il Terzo settore.
Il dibattito si è aperto con la presentazione di alcuni dati tratti dalla ricerca “Economie di luogo: fotografia e dimensioni qualitative delle cooperative di comunità” realizzata da Aiccon e promossa dalla Scuola delle cooperative di comunità da cui è emerso che più di tre cooperative di comunità su cinque sono localizzate in un’area interna. La forma giuridica maggiormente diffusa è quella della cooperativa di produzione e lavoro (44% delle realtà mappate), rilevante anche la presenza della cooperazione sociale (20%). Queste organizzazioni si caratterizzano per un’azione che coinvolte su una pluralità di settori di intervento, in primis il turismo (60%), la conservazione e tutela ambientale (47%) e l’agricoltura (38%), quindi spesso collegati con gli asset naturali e culturali.
La sessione conclusiva si è aperta con il video talk “Democratizzare lo spazio politico. Il ruolo del Terzo settore”, Giacomo Bottos, direttore Pandora Rivista, ha intervistato Sabino Cassese, giudice emerito Corte Costituzionale.
I lavori della XXII edizione sono terminati con la sessione conclusiva "Ricostruire un nuovo spazio politico ed economico”, con la partecipazione di Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata; Mauro Lusetti, presidente Legacoop Nazionale; Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Terzo Settore; Chiara Tommasini, presidente CSVnet e Erika Capasso, presidente Fondazione Innovazione Urbana – Comune di Bologna.
Nella foto in apertura, i lavori di ieri con la sessione aperta da Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà-Confcooperative e di Aiccon, Ezio Micelli, Iuav Venezia, Stefano Zamagni, Università di Bologna e Ivana Pais, Università Cattolica.