Welfare

Giornata speciale: il matrimonio di mia figlia… in carcere

Nel film "Senza amore mai", realizzato dai detenuti del carcere di San Vittore, c'é la scena di un vero matrimonio.

di Ornella Favero

A proposito di carcere e affetti, succede anche di sposarsi in carcere, quando le prospettive di un permesso sono ancora lontane e due persone decidono che vogliono fare lo stesso quel passo, e accettano di compierlo in quel luogo orrendo che è il carcere. Nel film Fine amore mai, realizzato dai detenuti di San Vittore, c?è la scena di un matrimonio vero dentro, che a noi spettatori fa stringere il cuore, eppure si capisce che i due che si stanno sposando sono felici e sentono ugualmente che quel gesto ha una sua felicità, nonostante le sbarre e lo squallore intorno. Ce lo spiega bene Chicca, che ricorda quando ha accompagnato la figlia a sposare un ragazzo detenuto. Se almeno ci fosse quella legge più umana, che potrebbe consentire ai detenuti che non usufruiscono di permessi premio dei colloqui lunghi senza controlli visivi, la figlia di Chicca non avrebbe dovuto tornarsene a casa senza neppure un minuto di intimità.
Ornella Favero (ornif@iol.it)

Una mattina di maggio, un pallido sole tiepido, io lì fuori dal carcere che guardo con tenerezza mia figlia, le lacrime le trattengo a stento, oggi è per lei quello che si definisce il giorno più bello, quello che per una ragazza è il sogno che si realizza. È serena, è anche felice, emozionata, mi guarda e mi dice: “Ma non essere triste, io oggi sono felice”. Oggi capisco la tua scelta e la condivido, il tuo è un atto d?amore, anche se non sarai come tutte le altre spose, non potrai indossare l?abito bianco, e non potrai uscire dalla chiesa sotto braccio del tuo sposo. Ma quelle due ore che vi hanno concesse saranno l?unico momento vostro, so con quanto amore e sofferenza stai affrontando tutto ciò e ti ammiro per la tua maturità. La mattina sei uscita da casa con la tua scatolina di velluto a forma di cuore dove c?erano le fedi, alla perquisizione però non le hanno fatte passare, un po? di ansia in più ma poi per fortuna le ha portate dentro l?agente.
Siamo in una stanza fredda, dove fanno i colloqui gli avvocati, ma in quel momento diventa il posto per te più bello del mondo. Sei tu che aspetti il tuo quasi marito, e ridendo mi dici: “Vedi mamma, il mio matrimonio è speciale, non avevi mai visto una sposa aspettare?”. E quando alle nostre spalle una porta si apre e arriva il tuo compagno, ti vedo così piccola fragile e indifesa, poi vi prendete per mano, ve la stringete, quasi increduli di quella vicinanza, vi sorridete, vi osservate come se dopo tanto tempo vi riscopriste, così vicini da sembrare una cosa unica, vi scambiate le fedi, le baciate, le guardate sulle vostre mani, le rigirate sulle dita, cosa preziosa che vi fa sentire ancora più uniti. Piccoli gesti che in altri tempi sono insignificanti ma che ora, lì in carcere, sono tutto il vostro mondo, il vostro amore, il solo contatto che riscalda il vostro cuore.
Chicca

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