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Giornata Onu: si punta sul fisco

Il Forum celebra la Giornata Internazionale della Famiglia analizzando la nuova legge sul federalismo fiscale: sarà l'occasione per l'attesa svolta verso un fisco family-friendly? Intanto sul Corriere rispuntano i Dico...

di Sara De Carli

«La famiglia come società sovrana, che viene prima dello Stato e del mercato e come tale gode di diritti sociali propri anche in relazione al concorso alla spesa pubblica». È questa l’affermazione forte che il Forum delle associazioni famigliari rilancia oggi, in occasione della XVI Giornata internazionale della famiglia.


Il Forum celebra la giornata senza tanti clamori di piazza ma con molto senso pratico, con un Convegno dal titolo “Famiglia e federalismo fiscale: la sfida della sussidiarietà” che si aprirà alle 11 a Roma. Protagonisti saranno Luca Antonini, Università di Padova e Giulio Salerno, Università di Macerata, che rilanceranno la battaglia del Forum per un fisco family friendly, riaffermando la sovranità della famiglia come soggetto sociale anche in campo fiscale. Tra i principi fondanti la precedenza del risparmio fiscale (deduzioni – detrazioni) rispetto all’assistenza pubblica (assegni familiari) e il non togliere al contribuente-padredifamiglia, attraverso l’imposizione fiscale, le risorse indispensabili al mantenimento di ciascun familiare a carico, cosa ben più efficace del ricevere da parte delle istituzioni provvidenze varie.

Interverranno anche Renato Schifani, presidente Senato, Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, Carlo Giovanardi, sottosegretario per Famiglia, droga, servizio civile, Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl, Renata Polverini, segretario generale Ugl.

Dopo il milione e 200mila firme consegnate a Napolitano l’anno scorso, il Forum porta la discussione anche a livello di regioni ed enti locali, analizzando nel dettaglio la legge sul federalismo fiscale approvata di recente dal Parlamento. L’intento è quello di verificare se questa legge di riforma del sistema fiscale in chiave federalista approvata definitivamente nelle scorse settimane, rappresenti un’opportunità per avviare il Paese verso un fisco family-friendly. 

E oggi rispuntano i Dico

Di fisco&famiglia, ma in altra direzione, parla proprio oggi il Corriere: sarà un caso? Dopo mesi e mesi di silenzio generale sul tema, il giornale di via Solferino torna a spron battuto sulla regolamentazione dei diritti delle coppie di fatto, dedicando al tema sia il Focus (pagina 11) sia una pagina intera del dorso Milanese (pagina 7). Sette coppie su dieci, al Nord, convivono prima di sposarsi: quindi i dati Istat che parlano del 5% di coppie conviventi sono solo la punta di un iceberg di una “demografia sommersa”. Alla Mangiagalli, «la fabbrica dei bambini del Nord Italia», una neomamma su tre nel 2008 non era sposata. I dati, messi insieme, dicono sul Corriere una cosa sola: urge una legge sulle coppie di fatto. E infatti si riprendono i sei ddl depositati in Parlamento, dai Didore alla Convenzione dei radicali, che «saranno scongelati dopo le amministrative europee». «Padre nobile» della nuova battaglia sarà Gianfranco Fini. A gelare un po’ il clima, una battuta di Giuseppe De Rita, presidente del Censis. Per lui la maggioranza delle coppie conviventi (il 60%) non è assolutamente interessata a regolamentare la propria condizione: il 20% per filosofia di vita, il 40% (40%!!) per «motivi pratici che hanno a che fare con il fisco, il patrimonio, la sistemazione futura dell’eredità o per non perdere l’assegno di mantenimento proveniente da un precedente matrimonio».

«È per questo», dice De Rita, «che a differenza di quanto è avventuo per l’aborto e il divorzio non c’è pressione sociale per una regolamentazione delle convivenze e il dibattito su Dico e dintorni si è arenato: lo dico a costo di far arrabbiare Rosi Bindi e Marco Pannella». C’è un dato citato dal Corriere ch sembra dargli ragione: in 11 anni il Registro delle Convivenze istituito a Pisa ha registrato 40 unioni.


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