Cultura
Giornata mondiale dei rifugiati
Uscito il Rapporto dell'Unhcr (90 pagine scaricabili in inglese). I rifugiati sono al livello più basso dal 1980, ma resta alto il numero di sfollati e apolidi. Tutti i link utili
di Giulio Leben
Sono fuggiti dal loro paese a causa di un fondato timore di persecuzione. Per motivi di razza, religione, nazionalita’, per la loro opinione politica o per l’appartenenza ad un determinato gruppo sociale. I loro governi non li tutelano, perche’ non ne sono in grado o, peggio, perche il disegno e’ proprio quello di emarginarli, di annientarli. A casa loro non possono o non vogliono tornare.
Sono i rifugiati, milioni di persone costrette a vivere lontano dalle proprie radici, in condizioni di indigenza, sotto la continua minaccia di aggressioni, ricatti, violenze a se o ai propri familiari. A loro e’ dedicata la giornata ”Giornata mondiale del rifugiato” che cade oggi, 20 giugno. Per anni, molti paesi e regioni hanno celebrato le loro giornate, o anche settimane, del rifugiato. Di queste celebrazioni, una delle piu’ famose era l’Africa Refugee Day, che gia’ in diversi paesi del continente si celebrava il 20 giugno. Come espressione di solidarieta’ con l’Africa, che ospita milioni di rifugiati e che ha sempre tradizionalmente mostrato grande generosita’ verso di loro, nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimita’ una speciale Risoluzione che ha designato il 20 giugno di ogni anno come la Giornata Mondiale del Rifugiato.
La Giornata Mondiale del Rifugiato dovrebbe costituire un momento per fermarsi a riflettere sulla drammatica condizione dei rifugiati e sull’inesauribile coraggio che impiegano in ogni fase della loro personale vicenda E proprio al ”Coraggio di essere rifugiato” e’ dedicata l’edizione 2005 della giornata. Ci sono nel mondo, sottolinea infatti l’Unhcr, donne e uomini che non avrebbero mai immaginato di doversi trovare, prima o poi, nell’arco della propria vita, a compiere degli atti di estremo ed incredibile coraggio. Persone comuni che si sono trovate, non per colpa loro ne’ per loro volere, in circostanze straordinarie, ed hanno dovuto trovare dentro se stessi la forza di affrontare pericoli enormi e di superare le proprie paure.
A volte essere coraggiosi non e’ una scelta: per un rifugiato, in ogni parte del mondo, avere coraggio puo’ essere l’unico modo per sfuggire a guerre e massacri, l’unica via d’uscita per riuscire a sopravvivere e portare in salvo se stessi ed i propri familiari, anche quando questo significa abbandonare la propria casa, la propria terra, i propri averi. Nel 2004 e’ sceso drasticamente il numero delle domande di asilo nei paesi industrializzati, ed e’ il piu’ basso dal 1980. L’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) ha annunciato oggi che durante il 2004 il numero complessivo dei rifugiati nel mondo e’ diminuito del 4%, scendendo a quota 9,2 milioni, la cifra piu’ bassa da quasi 25 anni. Il rapporto statistico annuale, pubblicato dall’Agenzia alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato mostra tuttavia come il numero degli sfollati e degli apolidi resti alto.
Dal rapporto di 90 pagine emerge che, nonostante il calo del numero dei rifugiati, che ha toccato il livello piu’ basso dal 1980, il numero totale di persone che rientrano nella competenza dell’Unhcr – cifra che include anche richiedenti asilo, rifugiati rimpatriati, apolidi ed una parte degli sfollati di tutto il mondo – e’ aumentato nel corso del 2004 da 17 a 19,2 milioni di persone. ”Queste ultime statistiche -dichiara la portavoce dell’Unhcr in Italia, Laura Boldrini- denotano che il numero dei rifugiati e’ in diminuzione e questo si deve ad un aumento senza precedenti dei rimpatri.
Nel 2004 -aggiunge- oltre un milione e 500 mila persone sono rientrate spontaneamente nel proprio paese, e questo significa che quando la comunita’ internazionale si impegna ad investire nella pace i rifugiati sono i primi a dare risposte positive. Tutto questo -prosegue- da la possibilita’ non solo ai rifigiati di avere un futuro a casa propria ma consente di diminuire la pressione alle nostre frontiere”. ”Nonostante il numero dei rifugiati in Italia continui ad attestarsi a valori tra i piu’ bassi dell’ Unione Europea -denuncia pero’ Laura Boldrini- l’Italia continua ad essere l’unico paese dell’ Unione a non aver una legge organica sul diritto di asilo che, oggi piu’ che mai, sarebbe necessaria anche dal punto di vista della sicurezza”. La giornata di oggi, conclude, ”e’ dedicata al tema del coraggio, che e’ uno degli aspetti fondamentali dell’esperienza del rifugiato. Un aspetto che l’Unhcr ha voluto evidenziare anche per contrastare gli stereotipi negativi su queste presone. I rifugiati non rappresentano un pericolo per la societa’ di asilo ma sono essi stessi persone in pericolo e in cerca di protezione”.
Papa: Chiesa sia patria dei rifugiati
Benedetto XVI ieri alla preghiera dell’Angelus ha richiamato la Chiesa alla responsabilita’ verso i rifugiati, uomini ma anche donne e bambini, costretti a lasciare patria e casa: il papa ha chiesto ai cristiani gesti ”concreti di solidarieta’, perche’ chiunque si trova lontano dal proprio paese senta la chiesa come una patria dove nessuno e’ straniero”. Alle migliaia di persone presenti, una folla che e’ rimasta costante negli appuntamenti pubblici dei due mesi di pontificato di Ratzinger che ieri festeggiava il secondo mese dalla elezione. Il momento piu’ importante dell’Angelus e’ stato quando Benedetto XVI ha affermato che la chiesa ”si sente vicina” a quanti vivono la ”dolorosa condizione” dell’essere rifugiato, ricordando che domani si celebra la giornata mondiale del rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite ”per tenere viva l’attenzione sui ”problemi di coloro che debbono abbandonare forzatamente la patria”.
Approfondendo il tema della giornata mondiale, ”Il coraggio di essere rifugiato”, il papa ha detto che questo ”pone l’accento sulla forza d’animo richiesta a chi deve lasciare tutto, a volte perfino la famiglia, per scampare a gravi difficolta’ e pericoli. La Comunita’ cristiana si sente vicina a quanti vivono questa dolorosa condizione; si sforza di sostenerli e in diversi modi manifesta loro il suo interessamento e il suo amore che si traduce in concreti gesti di solidarieta’, perche’ chiunque si trova lontano dal proprio Paese senta la Chiesa come una patria dove nessuno e’ straniero’.
Per Benedetto XVI, ”l’attenzione amorevole dei cristiani verso chi e’ in difficolta’ e il loro impegno per una societa’ piu’ solidale si alimentano continuamente con la partecipazione attiva e consapevole all’Eucaristia. Chi si nutre con fede di Cristo alla mensa eucaristica assimila il suo stesso stile di vita, che e’ lo stile del servizio attento specialmente alle persone piu’ deboli e svantaggiate. La carita’ operosa, infatti, e’ un criterio che comprova l’autenticita’ delle nostre celebrazioni liturgiche”. ”L’Anno dell’Eucaristia, che stiamo vivendo – ha concluso Ratzinger – aiuti le comunita’ diocesane e parrocchiali a ravvivare questa capacita’ di andare incontro alle tante poverta’ del nostro mondo. Quest’oggi vogliamo affidare, in particolare, gli uomini, le donne e i bambini che vivono la condizione di rifugiati alla materna protezione di Maria Santissima, che, insieme allo sposo san Giuseppe e al piccolo Gesu’, conobbe l’amarezza dell’esilio, quando l’assurda persecuzione del re Erode costrinse la santa Famiglia a fuggire in Egitto. Preghiamo la Vergine Santissima perche’ questi nostri fratelli e sorelle incontrino sulla loro strada accoglienza e comprensione”.
Gli appuntamenti
Nel mondo sono piu’ di 17 milioni, in Italia 12 mila (stime Unhcr): sono persone comuni che si sono trovate, a un certo punto della loro vita, costrette a lasciare casa, terra e averi per sfuggire a una guerra, una persecuzione, un massacro. A loro, e al loro coraggio, e’ dedicata la Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra domani e che prevede, in Italia, numerose manifestazioni ed eventi. Fulcro della giornata italiana sara’ Roma, dove l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha organizzato per la mattina una conferenza presso i Musei di San Salvatore in Lauro, al quale prenderanno parte rappresentanti dei rifugiati e degli operatori delle Ong del settore, ma anche personalita’ politiche e del mondo accademico.
Negli stessi locali del complesso monumentale, nel pomeriggio, verra’ inaugurata una mostra di opere d’arte, donate da 50 protagonisti dell’arte contemporanea, che il 6 luglio saranno battute all’asta per devolvere il ricavato al progetto dell’Unhcr ‘Emergenza Darfur’. La Giornata del rifugiato sara’ anche l’occasione per la presentazione di un rapporto di Amnesty International sul trattamento dei cittadini stranieri nei Cpt, i Centri di permanenza temporanea oggetto da tempo di roventi polemiche.
La giornata prevede nella capitale altri due momenti salienti, organizzati dal Comune di Roma: l’inaugurazione del nuovo ‘Centro Cittadino per le Migrazioni, l’Asilo e l’Integrazione Sociale’, unico in Italia, che nasce con l’obiettivo di favorire l’accoglienza e l’inserimento degli stranieri rifugiati, richiedenti asilo e immigrati, e che sara’ anche la ‘stanza dei bottoni’ romana del programma Integra, finanziato dal Fondo Sociale Europeo. La sera alle 21, all’Auditorium Parco della Musica, va in scena ‘Il coraggio di cercare asilo’, spettacolo di musica, teatro e danza con artisti italiani e stranieri per raccontare la condizione e il coraggio dei rifugiati. Sara’ inoltre proiettato un video di Medici Senza Frontiere sulle condizioni di vita e di lavoro di rifugiati e richiedenti asilo che lavorano alla raccolta di frutta e ortaggi nelle campagne del Sud Italia. E sempre in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, il Consorzio Italiano di Solidarieta’ (Ics) lancia la campagna nazionale ‘Ricostruiamo il mondo, una persona alla volta’.
L’organizzazione propone a tutti i cittadini di indossare una striscia di cotone arancione e di disegnarci una X nera, a testimonianza della propria adesione alla campagna e del proprio impegno nel voler difendere i diritti dei rifugiati: l’arancione infatti, sottolineano, e’ il colore dell’azione, della partecipazione attiva, del coinvolgimento. La striscia puo’ essere legata al braccio, alla caviglia, tra i capelli, alla borsa.
Questo semplice gesto, secondo Ics, sara’ il modo per affermare che ogni rifugiato, in Italia e nel mondo, ha diritto a un’esistenza dignitosa, alla protezione e alla sicurezza e per chiedere ”una politica chiara, che abbia il coraggio di proteggere le persone prima delle frontiere”. Molte anche le iniziative organizzate per domani nel resto del Paese.
A Ravenna distribuzione in piazza di volantini e cena africana di solidarieta’; a Perugia l’Anci presenta il protocollo d’intesa ‘Protezione asilo’ tra Regione Umbria e i Comuni di Narni, Perugia e Todi; ad Agrigento una mostra fotografica realizzata da richiedenti asilo e rifugiati sul tema dell’integrazione; a Trepuzzi (Lecce) un seminario su ‘Miglioramento e qualita’ dell’accoglienza dei richiedenti asilo’ organizzato dal Cir (Centro italiano rifugiati); a Ivrea e a Rovigo si potranno ascoltare testimonianze di rifugiati; a Parma la presentazione di un progetto per l’Emilia Romagna. Manifestazioni si sensibilizzazione, mostre e spettacoli sono comunque previsti un po’ ovunque.
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