Famiglia

Giornata lavoro minorile: il comunicato dei Nats

Cinque ong giudicano il progetto "Il mestiere di crescere" del ministero degli Esteri di Cristiano Morsolin

di Gabriella Meroni

Oggi 12 giugno l’Organizzazione Internazionale del Lavoro OIL ha indetto la giornata mondiale contro il lavoro minorile organizzando a Roma la conferenza “la lotta al traffico di minori e alle forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile”. Come ong impegnate nella cooperazione internazionale e che si occupano di lavoro minorile, il Movimento Laici America Latina – Verona, Associazione Solidarietà Paesi Emergenti ASPEm – Cantù (CO), Associazione Studi America Latina ASAL – Roma, Organismo Sardo di Volontariato Internazionale Cristiano OSVIC – Oristano, Movimento per la Cooperazione Internazionale MOCI – Reggio Calabria, desiderano esprimere il proprio punto di vista in virtù del progetto “Il Mestiere di Crescere” – un progetto di educazione allo sviluppo sul tema del lavoro minorile nel mondo” che si sta attivando a livello nazionale grazie al finanziamento del Ministero degli Esteri. Come ong appoggiamo il protagonismo e la cittadinanza dei NATs (Ninos y adolescentes trabajadores – bambini e adolescenti lavoratori nell’acronimo spagnolo), che in Africa, in Asia e nell’America Latina hanno costituito veri e propri movimenti, per tutelare il loro diritto ad un lavoro dignitoso, remunerato e regolato con cui sostenere le difficoltà economiche delle proprie famiglie, che dia il giusto spazio all’educazione e al gioco. I NATs rivendicano inoltre il diritto ad essere considerati soggetti attivi nella partita politica internazionale che tenta di garantire loro diritti che essi vivono invece come una negazione della propria libertà. E’ innegabile che il panorama del lavoro minorile stia cambiando e questo obbliga a riflettere sulla possibilità di definire un ambito di lavoro per i minori in grado di rappresentare anche una possibilità di crescita in positivo. Troppo spesso la pressione delle campagne mondiali per l’abolizione del lavoro minorile, assieme agli indubbi effetti positivi in fatto di presa di coscienza collettiva del problema, ha portato con sé il difetto di avvallare l’erronea convinzione che nel Sud del mondo non esistano organizzazioni capaci di strategie e soluzioni coerenti ai loro problemi. Il Movimento Mondiale dei NATs è appunto una di queste voci. La storia quasi trentennale dei bambini e adolescenti lavoratori organizzati nei Movimenti NATs di tutto il mondo testimonia che il lavoro in condizioni dignitose ha anche una valenza sociale nel favorire lo sviluppo integrale della persona, nello stimolare i rapporti inter-personali e nel creare identità, cittadinanza, e protagonismo e diventa strumento di cambiamento di quelle stesse realtà di ingiustizia sociale che lo generano. Si tratta di un processo di rivendicazione sociale e di partecipazione dal basso che ha storicamente contraddistinto anche le lotte di altri movimenti popolari, come quello operaio, quello delle donne e quello degli indigeni. Nel Mondo si impegnano molte organizzazioni locali, gruppi di base autonomamente organizzati dai bambini stessi, diffusi in aree urbane come rurali, che costruiscono percorsi di auto-imprenditorialità, di protagonismo, di promozione e difesa dei diritti e che devono essere considerati interlocutori, attori attivi del processo di sviluppo della comunità locali e dei Paesi dove queste sono nate. Parlare di lavoro minorile e non avere come partner i Movimenti organizzati dei bambini lavoratori significa tralasciare uno spaccato di vita, un patrimonio pedagogico-educativo riconosciuto a livello internazionale con studi e analisi provenienti anche da diversi ambiti universitari (il Master di cultura dell’infanzia dell’Università San Marcos di Lima, l’Istituto Politecnico dell’Università di Berlino, la facoltà di Scienza dell’Educazione dell’Università di Bologna, per esempio). Questi sono i motivi che ci inducono a sollecitare l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, le istituzioni che si occupano di lavoro minorile, la società civile, le ONG, i movimenti no-global (al III Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre ha partecipato anche il Movimento Latinoamericano MOLACNATs), a riconoscere e tenere in considerazione la voce dei Movimenti NATs, assente nel convegno che OIL organizza a Roma. L’obiettivo è quello di costruire un mondo più giusto ed umano che sappia riconoscere a livello politico-etico-culturale-economico che un “mondo a misura di bambino, di bambina, di ragazzo e di ragazza è possibile” ed orienta il nostro agire nell’ambito della cooperazione internazionale. Movimento Laici America Latina MLAL – Verona Associazione Solidarietà Paesi Emergenti ASPEm – Cantù (CO) Associazione Studi America Latina ASAL – Roma Organismo Sardo di Volontariato Internazionale Cristiano OSVIC – Oristano Movimento per la Cooperazione Internazionale MOCI – Reggio Calabria Per contatti: MLAL Rossella Lomuscio italia@mlal.org ASPEm Italia tel. 031.711394 www.aspemitalia.it Cristiano Morsolin


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