Politica

Giornata della memoria: Russia remember?

di Riccardo Bonacina

Mai una volta che i russi dicano una verità, o almeno una mezza verità, va così dal secolo scorso ma ogni volta a me stupisce e mi sorprende il sordo silenzio dei nostri media.

Oggi l'ambasciatore russo in Germania Sergey Nechaev a proposito dell'invio dei tank Leopard all'Ucraina, tra le altre cose indica «il completo rifiuto della Germania di riconoscere la responsabilità storica» per i crimini nazisti.

Una enormità su cui, in occasione della Giornata della memoria, sarà bene far luce per non far sì che le bugie russe formino mentalità e opinioni bacate.

Nel dopoguerra decine di migliaia di criminali di guerra tedeschi e dei loro collaboratori furono processati in Germania o nelle nazioni che la Germania aveva occupato e negli Stati Uniti.

Nell'agosto 1945, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Unione Sovietica firmarono l'Accordo e la Carta di Londra (chiamata anche Carta di Norimberga). La Carta istituì un Tribunale Militare Internazionale (TMI) a Norimberga, in Germania, per processare i principali criminali di guerra tedeschi. Inoltre, la Carta assegnò al TMI la giurisdizione sui crimini contro la pace, i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità, che includono crimini come "omicidio, sterminio, schiavitù, deportazione (…) o persecuzioni per motivi politici, razziali o religiosi".

Dal 1949 poi, furono condotti dalla Repubblica Federale Tedesca (cioè la Germania Ovest prima della caduta del muro di Berlino nel 1990, e la Germania unita dopo) più di 900 procedimenti contro imputati dell'era nazionalsocialista (qui trovate un elenco ragionato della miriade di processi).

Il problema, uno dei problemi principali oggi, è proprio il fatto che invece la Russia e i Russi non hanno mai fatto i conti con la marea di crimini compiuti dal Regime sovietico prima e dal putinismo poi, dalla Cecenia alla Siria. Per crimini di guerra sovietici si intendono quei crimini perpetrati dalle forze armate dell'Unione Sovietiva dal 1919 al 1991, inclusi gli atti commessi dall'esercito regolare – prima Armata Rossa, poi Esercito sovietico così come quelli commessi dal NKVD. In alcuni casi, questi crimini possono essere stati commessi su ordini diretti – come parte della politica del primo governo sovietico in altri casi sono stati commessi dalle truppe dell'Esercito regolare come punizione contro militari e civili dei paesi in guerra con l'URSS nella seconda guerra mondiale o con coloro che furono coinvolti in movimenti di liberazione nazionale in Paesi come Finlandia, Estonia, Ungheria, ect.

Molti di questi eventi si verificarono in Europa orientale prima e durante la seconda guerra mondiale; durante questo periodo le autorità sovietiche attuarono esecuzioni sommarie e omicidi di massa di prigionieri di guerra e maltrattamenti di civili nei territori occupati dai sovietici. Il più clamoroso fu massacro di Katyn ai danni di ufficiali dell’esercito polacco. Il 17 settembre 1939 la Polonia viene invasa (corsi e ricorsi storici). Da ovest dalle truppe di Hitler e da est dall'Armata Rossa. 18.000 ufficiali dell'esercito, 230.000 soldati e 12.000 ufficiali di polizia vengono arrestati dai russi. Tutti i graduati vengono portati in campi di concentramento e nella primavera del 1940, su espresso ordine di Stalin, 15.000 di loro vengono uccisi con un colpo alla nuca e seppelliti in fosse comuni nella foresta vicino a Katyn. I tedeschi scopriranno le fosse nell'aprile del 1943 ma i russi scaricheranno su di loro la colpa del massacro. Addirittura i tedeschi furono accusati di aver compiuto la strage dal pubblico ministero russo Roman Rudenko durante lo svolgimento del processo di Norimberga sebbene la responsabilità fosse in realtà dei sovietici. Su Katyn è da vedere lo splendido film di Andrzej Wajda magari proprio nella Giornata della memoria.

Senza dimenticare poi i precedenti crimini di Stalin che deliberatamente sterminò milioni di persone per il solo fatto di appartenere a un gruppo sociale o a una etnia considerata ostile al regime comunista, per esempio lo sterminio per fame dei kulaki (il genocidio ucraino nel 1932-1933 noto con il nome di Holodomor).

Ecco per la Russia tutto questo non ha dato spunto per nessun processo e punizione, anzi oggi Stalin viene rievocato con onore da Putin dopo stagioni di oblio forzato.

Chi in Russia si era assunto il compito di almeno tener viva la memoria delle vittime del regime, Memorial la ong fondata nel 1989 dal Nobel per la pace Sakharov, raccontava le epurazioni dell'era staliniana ed era un simbolo della democratizzazione post-sovietica è stata chiusa nel dicembre scorso perchè accusata di aver «denigrato la memoria dell’Unione Sovietica» e delle sue vittorie, e di aver riabilitato i «criminali nazisti».

Memorial era nata dopo il crollo dell’Unione Sovietica, sulla scia della libertà riconquistata, purtroppo per poco, subito repressa. È stata fondata per ricordare tutte le vittime della dittatura comunista, milioni e milioni di persone uccise, fatte sparire e incarcerate nei gulag, grazie ai ricordi e alle testimonianze dei familiari delle vittime. Memorial oggi ha un archivio enorme, con nomi e cognomi e le storie personali delle vittime.

Quella storia che Putin ha messo fuori legge. E come recitava il prologo della serie Chernobyl, “Quando si mente troppo spesso, non è possibile riconoscere la tragedia”.

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