Politica

Giornata della Memoria: l’eroismo delle cose semplici

di Riccardo Bonacina

Il passato e il futuro non esistono se non intersecano, intimamente e personalmente, il presente. Non c’è passato se non quello che vibra nel nostro presente, e non c’è futuro se non come promessa del presente. O, ci sono come clava ideologica per dispute politiche o come utopia che aliena il presente, quindi non c’entrano con me.

Sull’onda di questi pensieri mi sono chiesto come poteva vibrare nella mia giornata l’invito istituzionale a fare memoria della Shoah. Così sono andato a rileggermi alcune pagine dei ragazzi della Rosa Bianca il cui motto era ³Uno spirito forte, un cuore tenero”.
La Rosa Bianca (in lingua tedesca: Die Weiße Rose) è stato un gruppo di studenti cristiani che si opposero in modo nonviolento al regime della nazista. La Rosa Bianca fu attiva dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione.

All’inizio dell’estate del 1942, Alex Schmorell e Hans Scholl scrissero i primi 4 volantini, poi altri li seguirono (li potete leggere qui), con una macchina da scrivere ne fecero il maggior numero possibile di copie – probabilmente poco più di 100 – e le distribuirono a Monaco e in tutta la Germania. Questi volantini venivano lasciati negli elenchi telefonici all’interno delle cabine pubbliche, spediti per posta a professori e studenti o portati da corrieri ad altre università per essere distribuiti.

Così Inge Scholl, in un libro pubblicato in Italia per la prima volta nel 1959 dalla Nuova Italia, ricorda sua sorella e i suoi compagni: «Possiamo veramente chiamarli eroi? Non hanno fatto nulla di sovraumano. Hanno difeso una cosa semplice, sono scesi in campo per una cosa semplice: per i diritti e la libertà dei singoli, per la loro libera evoluzione e per il loro diritto a una vita libera. Non si sono sacrificati per un¹idea fuori del comune, non perseguivano grandi scopi. Ciò a cui aspiravano era che gente come te e me potesse vivere in un mondo umano. Il vero eroismo consiste forse proprio nel difendere con costanza la vita quotidiana, le cose piccole e ovvie» (Inge Scholl).

Ecco facciamo vibrare queste parole per noi, oggi.

Al racconto di Inge, ha in parte ha attinto il regista Marc Rothemund per il film Sophie Scholl. Gli ultimi giorni. Vedine qui un brano:
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