Formazione

Giornata del sollievo, il messaggio della Turco

Il Ministro della Salute Livia Turco, in occasione della Conferenza stampa di presentazione della V Giornata Nazionale del Sollievo, ha inviato un messaggio di saluto.

di Sara De Carli

Signor Presidente, sono spiacente di non poter essere presente. Sarei stata particolarmente lieta di partecipare alla Vostra iniziativa per sottolineare, all’inizio del mio mandato di Ministro della Salute, l’attenzione che questo Ministero vuole riservare al tema del dolore e del suo controllo, che considero prioritario. Negli ultimi anni sono stati registrati una serie di passi avanti, alcuni dei quali significativi, di cui dobbiamo tener conto. Basti pensare alla rimborsabilità progressivamente più estesa dei farmaci per la terapia del dolore. Ma sappiamo anche che i bisogni dei cittadini e le loro legittime aspettative sono cresciuti, così come è cresciuta la loro consapevolezza sulle possibilità che la scienza e l’innovazione mettono a disposizione per migliorare la qualità della vita. Questa forte richiesta di attenzione per la qualità della vita e la consapevolezza delle difficoltà nelle quali, ancora oggi, si imbatte chi è costretto a fare i conti con il dolore, devono spingerci ad affrontare con determinazione le tante questioni ancora aperte. Con l’encomiabile iniziativa legislativa promossa nel 2001 dall’allora Ministro della Sanità Umberto Veronesi, anche in Italia è stato determinato un quadro normativo di riferimento per agevolare l’impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore. Tuttavia, pur riconoscendo i progressi degli ultimi anni, non possiamo negare che l’insieme dei provvedimenti che si sono succeduti sino ad oggi non hanno ancora prodotto quel salto di qualità che ci saremmo attesi, e che sarebbe stato utile. Il nostro Paese non riesce a staccarsi dalla posizione di fanalino di coda, in Europa e nel mondo, nelle graduatorie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’utilizzazione di farmaci oppiacei. Registriamo una carenza evidente di unità di terapia del dolore, e nonostante il gran lavoro svolto per la elaborazione e l’introduzione delle linee guida di Ospedale senza dolore, ancora oggi la cartella clinica non riporta, sistematicamente, la misurazione del dolore come parametro vitale, né in ambiente ospedaliero, né al di fuori di esso, solo per citare un esempio. Si fa ancora poca assistenza domiciliare integrata, anche in ambito oncologico, e il numero di posti letto degli hospice è distante dalla copertura del fabbisogno potenziale, con le evidenti disomogeneità tra Nord e Sud del Paese. Prestiamo poca attenzione al dolore dei bambini, come è dimostrato anche dalla scarsità di centri e servizi per la terapia del dolore in età pediatrica. Tutte questioni che meritano interventi importanti, per i quali si richiede un impegno costante e determinato. Ma possiamo individuare una serie di temi su cui intervenire con urgenza, per dare ai cittadini e agli operatori un segnale della nostra volontà. 1) Possiamo sburocratizzare e semplificare ulteriormente la prescrizione dei farmaci oppiacei, per esempio attraverso la eliminazione del ricettario speciale. 2) Possiamo sostenere e promuovere, d’intesa con le Regioni, l’applicazione delle linee guida di Ospedale senza dolore, a cominciare dalla misurazione e dalla registrazione del dolore. 3) Possiamo rendere obbligatorio l’aggiornamento degli operatori, e in particolare di alcune categorie, per esempio i medici di medicina generale, su questi temi attraverso il sistema dei crediti ECM. 4) Possiamo aumentare l’informazione nei confronti dei cittadini, e la sua efficacia. Quasi la metà di quanti si rivolgono ai servizi di informazione, assistenza e consulenza in ambito sanitario delle organizzazioni di tutela lamenta difficoltà di orientamento. Si fa fatica ad entrare in possesso delle informazioni giuste, a sapere con certezza quale è la struttura più idonea alla quale rivolgersi, qual è il percorso più virtuoso. 5) Per ultimo, ma non in ordine di importanza, possiamo valorizzare il tanto che, in tutti questi anni, le società scientifiche, gli operatori sanitari (medici di medicina generale, anestesisti, oncologi, palliativisti, infermieri), i cittadini, attraverso le organizzazioni civiche e dei malati cronici, hanno fatto, dal basso, nell’ ottica della cura dei beni comuni, a riprova che nella sussidiarietà risiede una riserva preziosa per il successo delle politiche pubbliche. Tutto ciò richiederà impegno e determinazione costanti, ma anche la necessità di ritornare allo spirito del 2001, che vide l’approvazione della Legge per la semplificazione della prescrizione dei farmaci oppiacei. Rivolgo, perciò, a tutti Voi i miei più cordiali saluti, insieme ai più sinceri auguri di successo della Quinta Giornata Nazionale del Sollievo e delle iniziative ad essa collegate, con l’impegno di essere presente Domenica prossima a Roma per la celebrazione della Giornata nazionale del sollievo presso il Policlinico Gemelli.


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