Welfare
Giornata contro il razzismo: a Milano il presidio di Cisl, Cgil, Uil
Il 21 marzo. Dalle ore 17,30 alle ore 19 davanti alla sede della Prefettura di c.so Monforte
Le confederazioni sindacali di Milano hanno organizzato la manifestazione firmando insieme il seguente documento.
Il 21 marzo si celebra la giornata mondiale contro il razzismo. Il razzismo e le discriminazioni razziali si manifestano spesso in modo palese, e in questi casi la reazione è corale perché ci sentiamo interrogati, coinvolti da atteggiamenti che mettono in discussione la nostra civiltà, il nostro modo di pensare, il rispetto per ogni persona umana. Il 21 marzo è prima di tutto l?invito, l?impegno a non dimenticare le tante situazioni in cui nella nostra storia pensieri e atteggiamenti razzisti hanno provocato dolore, vittime e guerre.
Ma c?è, anche oggi, un modo subdolo in cui si manifestano atteggiamenti razzisti: sono tutte quelle situazioni in cui la burocrazia, le prevenzioni, le leggi, invece di favorire integrazione, accoglienza, cittadinanza?allontanano, separano, discriminano.
Le persone straniere sono spesso vittima di questi atteggiamenti discriminatori.
È infatti difficile pensare di contrastare il razzismo quando ritroviamo nella normativa nazionale e regionale palesi atti di discriminazione come l’accesso ai bandi di assegnazione di alloggi pubblici, riservato solo a coloro che possono vantare 5 anni di residenza nel territorio regionale, oppure la circolazione gratuita e a tariffa ridotta in favore degli invalidi civili totali residenti in Lombardia ad esclusione degli stranieri.
Per ricordare degnamente la giornata mondiale contro il razzismo a Milano, le persone straniere possono ?festeggiare? il decimo mese di attesa del permesso di soggiorno contro i 20 giorni previsti dalla legge.
10 mesi di attesa significa sospensione dei diritti: difficoltà a trovare un lavoro, ad uscire e rientrare dall?Italia, a iscrivere i figli a scuola, a rinnovare la tessera sanitaria, a rifare la patente, ad affittare o acquistare una casa ?.. e altro ancora.
La corsa ad ostacoli è determinata dall?attuale normativa sull?immigrazione: la Bossi ? Fini.
L?Amministrazione comunale di Milano si disinteressa dell?immigrazione, rinuncia al governo di un fenomeno complesso, lascia fare al mercato. L?indifferenza dell?Amministrazione comunale verso i 180mila cittadini immigrati che risiedono regolarmente in città si traduce in un danno per tutta la popolazione e in un freno per lo sviluppo sociale.
La questura non è in grado di gestire le decine di migliaia di rinnovi e in Via Cagni (commissariato decentrato per la provincia), ci sono costantemente 200/300 persone al giorno ad aspettare. Di norma attendono dalla sera prima!!
Passare le competenze dei rinnovi ai Comuni è una soluzione possibile.
La rimozione degli ostacoli culturali e amministrativi che limitano il processo di integrazione, insieme alla promozione dei diritti e al miglioramento delle condizioni materiali dei lavoratori immigrati è la strada che può portare ad una serena convivenza tra culture. Diciamo basta a questa ingiustizia!
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