Formazione
Giornalisti: nel 2002 50 morti in aree conflitto
Con i recenti casi registratisi nei Territori palestinesi, Colombia e Cecenia e' salito a 50 il numero di giornalisti morti nello svolgimento delle proprie funzioni nel 2002
di Paul Ricard
Con i recenti casi registratisi nei Territori palestinesi, Colombia e Cecenia e’ salito a 50 il numero di giornalisti morti nello svolgimento delle proprie funzioni nel 2002. Lo afferma oggi la Federazione internazionale dei giornalisti, organismo con sede a Bruxelles che rappresenta circa 500.000 giornalisti di oltre 100 paesi. ”Il costo per coprire gli avvenimenti nella aree di conflitto in termini di vite umane e’ troppo elevato”, ha osservato il segretario dell’Ifj, Aidan White, invitando i datori di lavoro nel settore dei media a sostenere programmi di sicurezza che riducano i rischi per il personale impegnato in zone pericolose. White ha ricordato Roddy Scott, Issam Tilawi e Americo Viafara Valencia, i tre giornalisti uccisi nelle scorse settimane in Cecenia, territori palestinesi e Colombia. ”Questi colleghi – ha affermato – sono morti in aree di grande interesse giornalistico, ma molto pericolose, nelle quali molti altri hanno gia’ perso la vita e dove altri rischiano di perderla in futuro se non interveniamo per ridurre i rischi”. L’Ifj ha invitato i governi a rispettare le leggi che prevedono la protezione dei giornalisti impegnati nella copertura dei conflitti, chiedendo alle organizzazioni dei media di impegnarsi di piu’ per offrire una maggiore formazione in materia di sicurezza a tutti i giornalisti ed in particolare ai free-lance ”i piu’ vulnerabili tra il personale del settore dei media”.
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