Famiglia
Giornalismo vero ma, adesso, indagini please!
Riflessioni sul reportage di Fabrizio Gatti nel Cpt di Lampedusa.
Evidentemente quello di Fabrizio Gatti è un vizio. Si era già fatto rinchiudere nel Centro di permanenza temporanea di via Corelli, a Milano, nel gennaio del 2000. Fintosi rumeno, era rimasto per una sola notte, un tempo sufficiente per ricevere insulti e schiaffoni, subire una perquisizione anale ed essere costretto a dichiarare per iscritto di non volersi far difendere da nessuno. A Lampedusa invece Gatti è rimasto otto giorni, sperimentando le condizioni di vita di coloro che «assaltano le coste italiane».
Ciò che ha visto e vissuto nelle vesti di un curdo l?ha raccontato sull?ultimo numero dell?Espresso e può essere così sintetizzato: una diffusa e grave violazione dei diritti umani di cui sono responsabili agenti delle nostre forze dell?ordine e privati che gestiscono la struttura di Lampedusa. Ora ci si aspettano indagini serie, la punizione dei responsabili, l?apertura di tutti i Cpt italiani ai controlli di organizzazioni indipendenti. Ma difficilmente anche una sola di queste cose accadrà: da noi sui diritti umani si agisce non in rispetto delle regole internazionali bensì in nome delle ?emergenze?.
Il governo di centrosinistra inventò i Cpt, luoghi dove le persone vengono rinchiuse senza protezione legale benché non abbiano commesso alcun reato. Le organizzazioni per i diritti umani sollevarono perplessità, si raccolsero denunce di pestaggi e condizioni di detenzione intollerabili. Non servì a nulla: chi allora guidava il Paese, facendosi scudo dell??emergenza immigrazione?, non accettò critiche e richieste di cambiamento. Il governo di centrodestra confermò i Cpt nonostante fosse ormai acclarato che non scoraggiano l?immigrazione né la regolano.
Ma la logica dell?emergenza non sempre risponde alle regole del buon senso e così il nuovo governo non provò imbarazzo nel giustificare l?uso di questi centri anche in nome di una nuova impellenza, quella del terrorismo: hai visto mai che le carrette del mare trasportino dei kamikaze? E allora a chi importa se migliaia di persone sono trattenute in condizioni disumane, percosse e umiliate?
Ai media non si chiede di spiegare come il mondo funziona, ma di raccontare cosa nel mondo succede, occupandosi delle libertà degli esseri umani senza bisogno di attendere l?insorgere di un?emergenza.
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