Con la solita puntualità e altrettanto ovvio rilievo Andrea Ceccherini , presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori ci ragguaglia sui successi della sua iniziativa “Giornali in classe”. «Insieme a 15 grandi gruppi editoriali», spiega, «e (il finanziamento) di 29 fondazioni di orgini bancaria rispondiamo alla sete di educazione civica che c’è nel Paese».Sono 40mila gli insegnanti coinvolti e 1.549.157 gli studenti. Ci permettiamo una domanda, ma siamo proprio sicuri che la lettura dei quotidiani sia esercizio educativo? Siamo sicuri che il finanziamento delle Fondazioni non serva a rimandare solo di qualche anno la morte di un’informazione che, così come è, non ha più senso alcuno? Mah, medidate gente, meditate.
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