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Giordania: ordine degli avvocati difende pena capitale

Il Jba ha reagito agli appelli di Amnesty e Human Rights Watch: "la pena capitale e' uno dei piu' efficaci deterrenti del crimine".

di Chiara Brusini

L’Ordine degli avvocati della Giordania (Jba) ha bollato come ”interferenza negli affari interni del regno” gli appelli di Amnesty International e Human Rigths Watch ad Amman affinche’ abolisca la pena di morte.

”La pena capitale e’ uno dei piu’ efficaci deterrenti del crimine”, ha commentato sulle pagine del Jordan Times il presidente dell Jba, Saleh Armouthi ricordando, l’uso che ne fanno anche paesi occidentali. Le due organizzazioni internazionali impegnate nella difesa dei diritti umani avevano avanzato la richiesta al primo ministro giordano Marouf Bakhit in seguito al caso di Bilal Musa, condannato a morte per l’uccisione di 11 persone nel corso degli anni ’90. Musa in in un primo momento aveva confessato gli omicidi, ma aveva poi ritrattato sostenendo che la deposizione a suo carico gli era stata estorta sotto tortura. Fu impiccato nel 2000. Quest’anno, una seconda persona, Zuhair Khatib, ha confessato l’assassinio di tre persone tra cui una delle vittime imputate a Musa ed e’ stato a sua volta giustiziato.

In seguito alla segnalazione riportata dalle due organizzazioni, il portavoce del governo aveva assicurato la scorsa settimana che il gabinetto avrebbe riesaminato i fatti prima di intraprendere qualsiasi azione. Nel 2005 sono state giustiziate 12 persone nel regno hashemita.

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