Da noi è la “stagione” per antonomasia, quella che si cerca tutto l’anno “e all’improvviso eccola qua”. È l’estate calabrese, quella che risveglia, dopo il letargo invernale, l’ecomostro serpentiforme che avvolge buona parte della penisola bruzia. Temo che, a settembre, l’unica differenza tra le cronache giornalistiche di quest’anno – che rifaranno l’elenco dei disservizi, del mare sporco, degli incendi, delle lamentele dei vacanzieri – e quelle degli anni scorsi, sarà solo la data. Per fortuna che c’è il mare a rinfrescarci le membra accaldate, sempre che non si sia guastata la pompa del depuratore o non sia rotto qualche tubo. Vedo già emuli di Briatore e signora fendere le acque con il potente fuoribordo, facendo gimcane tra i bagnanti fino ad approdare come conquistatori sulla spiaggia affollata e scaricare frotte di parenti e amici. Pargoli diletti tendono insidie a minuscole occhiate e mimetiche bavose che finiranno a bollire insieme a granchi corridori e paguri eremiti in improvvisati secchielli-acquario, mentre papà tutti “pinne, fucile ed occhiali” perlustrano gli anfratti rocciosi alla ricerca dell’ultimo polpo da infilzare. Quando si dice l’educazione ambientale…
Sento già il casino notturno delle strade ingolfate, i clacson consumati nell’ennesimo ingorgo, le invocazioni al Padreterno e alla Vergine Maria di automobilisti ansiosi di sfrecciare con le braccia fuori dal finestrino. Fare attenzione nelle curve.
Ma la nostra terra, si sa, è bella perché è varia e ci si può anche concedere una capatina ai monti, in fuga dalla pazza folla. E cosa c’è di meglio della frescura di un’ombrosa faggeta o di una colonnare e mistica abetina ad ispirare una panteistica fusione con la natura? Bisogna essere proprio sfortunati per trovare, tra cartacce e bottiglie di birra, bivacchi di gitanti alle prese con pantagrueliche salsicciate che diffondono nell’aere silvano effluvi da prodotto di puro suino, o gruppi di centauri scorrazzanti su per erti sentieri boscosi. Ovvero “la marmitta nel pineto”. E allora, buone vacanze a tutti! È vero o no che abbiamo il sole, abbiamo il mare, abbiamo i monti, abbiamo tutto? Quanto alla civiltà, non siamo forse gli eredi della Magna Grecia?
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.